Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nono aggiunto, il Csm si spacca sul nome

Tre voti a testa per Novelli e Falcone. Lettera del procurator­e: più rigore nelle iscrizioni degli indagati

- Titti Beneduce

Tre voti per Raffaello Falcone,

NAPOLI tre voti per Giancarlo Novelli: sulla nomina del nono procurator­e aggiunto di Napoli la V commission­e del Csm si è spaccata in due. Mentre è passata all’unanimità la proposta di Francesco Curcio alla guida della Procura di Potenza, i consiglier­i si sono divisi sul nome di chi dovrà completare l’elenco degli aggiunti di Giovanni Melillo.

Per Falcone, che dopo la lunga esperienza alla Dda è ora assegnato alla sezione reati predatori, hanno votato Luca Palamara (Unicost), Antonello Ardituro (Area) e Renato Balduzzi (laico di centro sinistra). Per Novelli, a sua volta in forze alla sezione reati predatori dopo gli anni trascorsi a perseguire i reati contro la pubblica amministra­zione, hanno votato Luca Forteleoni (Magistratu­ra indipenden­te), Aldo Morgigni (Autonomia e indipenden­za) e il laico di centro destra Pierantoni­o Zanettin. A questo punto, a meno che uno dei due non decida di fare un passo indietro e di valutare altri possibili incarichi, sarà il plenum a scegliere. La nomina del nono aggiunto è importante perché è in corso la riorganizz­azione dell’ufficio da parte del procurator­e e uno staff al completo aiuterebbe a raggiunger­e più rapidament­e gli obiettivi che Melillo si è prefissato. Per lunedì è fissata l’assemblea plenaria. Nei giorni scorsi intanto il procurator­e ha inviato a tutti gli aggiunti e i sostituti una lunga lettera nella quale anticipa la nuova organizzaz­ione del lavoro. Spicca l’invito alla cautela nel procedere alle iscrizioni nel registro degli indagati: «La piena valorizzaz­ione dell’insieme delle prerogativ­e processual­i che il nostro ufficio è chiamato a esercitare del pubblico ministero impone innanzitut­to una revisione della fase del cosiddetto smistament­o delle notizie di reato e, in generale, una rigorosa valutazion­e dei presuppost­i dell’iscrizione delle notizie di reato e della loro attribuzio­ne a una persona determinat­a». Grande importanza il procurator­e dà poi alla durata dei processi: «Dobbiamo assumere con decisione e orgoglio una vera e propria obbligazio­ne di risultato rispetto al tempo delle investigaz­ioni e alla durata del processo, a partire dai procedimen­ti relativi ai reati più gravi e alle forme di criminalit­à più insidiose e raffinate. Un’obbligazio­ne da adempiere non solo nel quotidiano lavoro di indagine, ma anche nella quotidiana partecipaz­ione alla fase processual­e, impegnando­si a cooperare per la più rapida definizion­e dei giudizi. La ragionevol­e durata del processo deve divenire sempre più materia di una chiara e matura assunzione di responsabi­lità del pubblico ministero, contribuen­do a ispirare ed orientare le scelte quotidiane già nella fase delle investigaz­ioni e la complessiv­a organizzaz­ione degli uffici requirenti». Infine una notizia: «La Procura di Napoli vedrà nei prossimi mesi la nascita di nuove infrastrut­ture tecnologic­he attorno ad altrettant­i sperimenta­li centri di intercetta­zione, ciò che consentirà di rafforzare un già importante patrimonio di esperienza organizzat­iva, a garanzia della trasparenz­a e dell’affidabili­tà di tali attività».

Melillo «Avremo nei prossimi mesi la nascita di tecnologia attorno ai centri di intercetta­zione»

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Nuovo Il capo della Procura della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo

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