Campania in controtendenza In chiesa il 71% delle coppie

Rito religioso, dal 2013 ad oggi è in calo costante In aumento invece le nozze miste: il 7,3% nel 2016

Over 30 lui, non ancora trentenne lei. Ma in molti casi la più vecchia è lei (anche di 10 anni). Chef o pizzaiolo lo sposo, estetista la sposa. Preferiscono convolare a nozze in chiesa, anche se sono in aumento i matrimoni civili.

È questa la tipica coppia napoletana che nel 2017 ha deciso di sposarsi con rito religioso. I dati, estrapolati dai registri dell’Ufficio Matrimoni della Curia arcivescovile di Napoli, ci dice anche che ci si sposa di meno, nella nostra città come nel resto d’Italia. «Dal 2000 ad oggi – spiega Rosaria Gargiulo, che lavora presso l’Ufficio della Curia - i matrimoni religiosi sono in calo costante, almeno 200 all’anno». Volendo dare uno sguardo agli ultimi anni, le coppie che hanno scelto di dire il loro sì in chiesa sono stati 5731 nel 2013, 5523 nel 2014, 5469 nel 2015, 5384 nel 2016 e 4992 nel 2017.

In Campania, secondo l’Istat, nel 2016 ci sono stati 25.406 matrimoni, di questi il 29% è stato celebrato con rito civile, il 71% con rito religioso. Un dato decisamente in controtendenza con il resto d’Italia, nonostante la flessione. I matrimoni celebrati in Comune sono il 43% del totale In Italia, ma al Nord (55%) e al Centro (51%) i matrimoni civili superano quelli religiosi. Dai registri della Curia, inoltre, risulta che l’età a cui si prende la fatidica decisione tende ad aumentare così come nel resto d’Italia: tra i 30-34 anni per lo sposo e 27-30 per la sposa.

In crescita, infine, il numero di matrimoni misti: in Campania, secondo i dati Istat, erano il 6% del totale nel 2014, il 7,3% nel 2016. Non solo. Negli ultimi quattro anni, il numero dei bambini nati da coppie miste è lievitato del 2%. Attualmente, infatti, sono circa 600 mila le convivenze stimate mentre i matrimoni misti hanno ormai superato la quota 200 mila e crescono al ritmo di 6.000 all’anno. Ma ben 4.800 di questi sono destinati al fallimento.

Sull’altare Al Nord e al Centro Italia il rito religioso è stato soppiantato da quello civile