Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Napoli, disastro o capolavoro?» Il settimanale 7 racconta la città
Napoli sulla copertina di «7», il settimanale del Corriere della Sera; poi una domanda: disastro o capolavoro? Diego De Silva, scrittore partenopeo, prova a rispondere con un racconto-reportage di 8 pagine. «Credo — scrive il direttore Beppe Severgnini nel suo editoriale per il numero in edicola giovedì prossimo — che il successo letterario, televisivo e cinematografico della città partenopea non sia casuale, e non rappresenti solo la prosecuzione di una lunga tradizione creativa. Questa Napoli (...) sa trovare ispirazione nelle difficoltà. Non è Luciano De Crescenzo che anticipa Elena Ferrante; non è Totò che spiega Gomorra (semmai, il Principe De Curtis ha ispirato un altro attore di buon talento, il governatore Vincenzo De Luca)».
De Silva parte aprendo tre «scatole» che hanno fatto di Napoli una città bestseller: quella dei libri, l’altra dei film, l’altra ancora della musica. Surfando da De Giovanni a Ferrante, da Gomorra a Napoli Velata, da Liberato a Pino Daniele. «Fra le capitali diventate brand dell’immaginario — scrove De Silva — , la più inclassificabile (e forse proprio per questo, la più accusata e difesa), la città-ossimoro per eccellenza, è Napoli. Non c’è occasione – dall’Oscar a Sorrentino al successo oltreoceanico di Elena Ferrante, dall’arresto di un latitante scoperto in qualche loft sotterraneo alla lista di richieste d’alloggio nella camera d’albergo usata da Ciro Di Marzio nella terza stagione di Gomorra – in cui Napoli non torni alla ribalta del pregiudizio collettivo, riaccendendo la disputa tra detrattori d’ufficio e difensori di fiducia, quasi che il suo destino sia quello di essere sempre spiegata, interpretata e tradotta, come avesse bisogno di un tutor, una balia dal Q.I. superiore che le dica che cosa ha fatto e perché. Nessun’altra città italiana subisce lo stesso assedio ermeneutico: Napoli è il capoluogo che conta in assoluto il più alto numero di tentativi d’interpretazione, un po’ come la Settimana Enigmistica con le riviste imitatrici concorrenti».