Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«La mia foto da intubato sui pacchetti di sigarette» Ischitano fa causa alle multinazionali del tabacco
Una storia di quelle già
ISCHIA lette: non è il primo caso, forse non sarà nemmeno l’ultimo. La differenza è che stavolta la vicenda sarebbe vera e il momento del redde rationem praticamente dietro l’angolo.
Il protagonista del caso che rasenta il surreale, e che è stato portato alla luce dal quotidiano ischitano Il Golfo, è Maurizio Plescia, commerciante di Casamicciola. Il suo incubo inizia un bel giorno, quando si accorge che sui pacchetti di sigarette distribuiti da una nota multinazionale compare la sua immagine. In una di quelle foto che tendenzialmente servono a invogliare gli utenti ad evitare il vizio del tabacco Maurizio si riconosce subito, è sdraiato su un letto d’ospedale. Non nutre dubbi sul fatto che si tratti di se stesso, perché quell’esperienza l’aveva vissuta per davvero. Era successo mentre si trovava in Colombia, dove risiedeva la compagna di allora, quando Maurizio comincia ad accusare problemi di natura respiratoria e inizia ad assumere un farmaco che però contiene una sostanza alla quale è allergico. Ad un principio di polmonite si aggiunge quest’altro “contrattempo” e così Maurizio Plescia è costretto al ricovero in ospedale.
È in quei momenti che secondo la sua versione qualcuno deve averlo fotografato con lo scatto che è poi pervenuto all’Unione Europea che a sua volta lo ha eletto a immagine iconica da far stampare sulle sigarette prodotte dalla Philip Morris. Tutto questo, evidentemente, accade senza alcun consenso da parte del diretto interessato che così si rivolge ad un legale per ottenere giustizia. Incontrando però non pochi ostacoli anche perché nel frattempo diversi soggetti intentano causa per ottenere un risarcimento del danno sostenendo di essere la persona immortalata nella foto incriminata. Se molte azioni legali, come prevedibile, cadono nel vuoto, quella di Maurizio Plescia segue invece un iter diverso. L’uomo, infatti, si sottopone anche ad una perizia comparativa firmata da un esperto del settore che conferma come non ci siano dubbi sul fatto che il volto in fotografia sia proprio quello del commerciante casamicciolese. Parte allora la messa in mora alla multinazionale, che a sua volta gira la palla all’Unione Europea. Cui adesso si è rivolto il legale di fiducia di Plescia e con cui presumibilmente si potrà avviare una trattativa per giungere ad una transazione evitando così un contenzioso giudiziario che potrebbe essere lungo ma anche più dispendioso. La stessa Philip Morris, in ogni caso, ha contattato l’avvocato con una lunga e dettagliata missiva.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Borrelli che ha detto: «Siamo pronti a sostenere la battaglia di Maurizio Plescia contro le multinazionali del tabacco che si sono impossessate, a sua insaputa, di una sua foto mentre era intubato in un letto d’ospedale per usarla sui pacchetti di sigarette». Poi ha aggiunto: «È assurdo che una multinazionale abbia fatto un errore del genere e se anche avesse preso la foto da qualche agenzia deve ritirare immediatamente tutti i pacchetti con l’immagine del commerciante ischitano e risarcirlo per lo choc di ritrovare quella sua foto in giro per il mondo e non si capisce perché non l’abbia ancora fatto nonostante l’azione legale avviata da Plescia».
«Quest’episodio - ha concluso Borrelli - conferma la sensazione di onnipotenza di certe multinazionali che, forti della loro potenza economica, pensano di poter calpestare i diritti delle persone, a cominciare da quello di preservare la propria immagine, soprattutto quella in un letto d’ospedale».
Il racconto Un commerciante di Casamicciola: sono io da ricoverato in un ospedale colombiano
Borrelli (Verdi) È assurdo che una grande azienda si entrata in possesso di una foto contro la volontà dell’interessato e non abbia ancora ritirato il prodotto risarcendo la vittima