Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Renzi a caccia dell’anti Di Maio Spunta Calenda
Parte dal Cilento la petizione di centinaia di amministratori per Franco Alfieri
A qualche amico fidato napoletano Matteo Renzi ha inviato il seguente sms: «Dobbiamo trovare un profilo in grado di competere con Di Maio nel suo collegio. So che è difficilissimo, ma proviamoci. Pensiamo ad uno sportivo, a una ricercatrice universitaria, magari a un medico pro-vaccini o a un uomo radicato nell’associazionismo». Insomma è caccia aperta allo sfidante dem da catapultare nel collegio impossibile di Pomigliano d’Arco. E chi potrebbe essere l’anti-Di Maio? Al Nazareno circola una soluzione di grande suggestione, a meno di non trovare un giovane kamikaze da immolare sulla pira di piazza Primavera. Dopo un periodo burrascoso, Carlo Calenda, ministro dell’Industria, è diventato un grande sostenitore del leader Pd. Che lo corteggia, vorrebbe si candidasse proprio in chiave antigrillina. Calenda è stato amministratore delegato del Cis di Nola prima di tornare a Roma. Ha relazioni forti con il mondo imprenditoriale e soprattutto sul piano della comunicazione ha dimostrato di avere più carte da giocare di molti altri. Per questo, si sussurra, stanno scendendo invece le quotazioni di un altro ministro quello del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, che fino a pochi giorni fa aveva la candidatura campana in tasca. Ipotesi, certo. Visto che l’unico candidato vero e in campo resta solo Paolo Siani contro il quale, invece, scarseggiano gli aspiranti avversari
Al Cis Il ministro è stato anche manager del Cis di Nola prima di tornare a Roma
nel collegio del Vomero. Un nome quello di Siani che, con ogni probabilità, potrebbe essere speso alle prossime comunali, come già s’era pensato di fare, tra l’altro. Quel che è certo che Renzi sta costruendo le candidature intorno ai temi della campagna elettorale. Vaccini, lavoro e naturalmente Europa. Tant’è che con ogni probabilità sarà data la deroga agli europarlamentari che vogliono tornare in Italia. In Campania l’hanno chiesta Pina Picierno e Nicola Caputo, la loro elezione farebbe scattare il primo dei non eletti, Giosi Ferrandino, nuovo testimonial del garantismo dem.
Per quanto riguarda gli uscenti e gli aspiranti, uno squadrone, c’è il panico. I più serafici e agguerriti sono sempre i salernitani. Piero De Luca, quasi sicuramente, dovrebbe essere candidato capolista al proporzionale, evitando la battaglia in prima persona. Ma il più arrabbiato di tutti è Franco Alfieri. Il capo di gabinetto del governatore Vincenzo De Luca, nonché ex consigliere del presidente per il settore Agricoltura, nonché plurivotato sindaco di Agropoli, ormai passato alle cronache come «mister frittura di pesce», ha dalla sua centinaia e centinaia di amministratori cilentani. Che, lo avevano annunciato e lo hanno fatto, stanno raccogliendo le firme a favore della candidatura di Alfieri. Oggi si chiuderanno le iscrizioni, la petizione sarà inviata a Roma a Matteo Renzi.
«È un ulteriore elemento per far prendere contezza al gruppo dirigente romano quanto sia importante per noi la candidatura autorevole di Franco Alfieri — spiega Luca Cerretani vicepresidente della Provincia di Salerno —. Franco potrebbe essere candidato anche altrove, perché ha voti in tutta la Campania, ma noi lo vogliamo qui. Inoltre sarebbe la seconda volta che viene escluso, sarebbe una delusione enorme, da tanto aspettiamo questa candidatura». Basta farsi un giro sulla pagina fb di Luca Cerretani per capire che quel che dice e ai comuni mortali appare esagerato, nel Cilento-Vallo di Diano è pura realtà. «Franco — termina — è stato sempre il primo eletto, sindaco con l’88 per cento, perché è trasversale. Ogni altro candidato non avrebbe lo stesso favore sui territori. Al momento anche gli altri partiti aspettano di sapere quale sarà il suo collegio».