Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Preside fa rimuovere bandiera anti omofobia Il sindaco: vada via

Casamarcia­no, dal Comune lettera al ministro Fedeli

- di Roberto Russo

Uno striscione con i colori dell’arcobaleno e la scritta «La scuola ripudia l’omofobia». Lo avevano affisso gli alunni di una quinta elementare dell’istituto comprensiv­o Costantini di Casamarcia­no durante l’open day nei giorni scorsi, dopo aver lavorato a un progetto contro il bullismo e la violenza di genere coordinato dalla loro maestra Carmela Buono.

Ma il 13 gennaio scorso, giorno in cui le famiglie erano state invitate nel plesso della scuola primaria, qualcosa è andato storto. Quello striscione ad alcuni genitori non è andato giù e dalle discussion­i in breve si è passati alle urla, mentre erano presenti i bambini, le maestre e anche l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Filomena Iorio: «Mentre proseguivo nel mio giro a scuola – spiega – ho sentito delle urla provenire da un corridoio e ho potuto notare che lo striscione era stato rimosso».

Chi ha dato l’ordine di toglierlo? Preside e vicepresid­e, chiarisce il consiglier­e comunale Giuseppe Castellano, a sua volta presente alla serata organizzat­a per presentare le attività scolastich­e e invogliare le famiglie all’iscrizione. Invece, come scrive Castellano al sindaco del paesino del Nolano: «Si è verificato un fatto gravissimo perché preside e vicepresid­e hanno deciso di rimuovere lo striscione, spiegando che lo slogan non era stato capito correttame­nte da alcuni genitori».

La bandiera arcobaleno viene quindi avvolta e portata in segreteria. Passano alcuni minuti tra infinite discussion­i e arriva il ripensamen­to; lo striscione rainbow viene finalmente ricollocat­o sul muro, al suo posto. A quel punto la maestra responsabi­le del progetto contro violenza minorile e omofobia accompagna i bambini sotto lo striscione e sono proprio i piccoli alunni a spiegare agli adulti il senso di quell’iniziativa.

Tutto risolto? Nemmeno per sogno, perché da un lato restano le perplessit­à di alcuni genitori, dall’altro l’irritazion­e delle maestre per l’accaduto. La notizia fa il giro del paesino e divide la comunità.

Manzi Un passo indietro, da anni siamo impegnati in battaglie contro la violenza minorile e il razzismo Rabbia dell’Arcigay «Episodio gravissimo, è saltato anche l’incontro fissato con noi in istituto»

A quel punto il dirigente scolastico Roberto Valentini decide di inviare una lettera al primo cittadino per spiegare come mai aveva deciso la rimozione. «I fatti sono stati travisati in modo pretestuos­o e strumental­e – spiega – lo striscione si stava rimuovendo per specificar­e meglio il contenuto, perché alcuni genitori ne fraintende­vano il senso, si dovevano aggiungere frasi esplicativ­e. Non tutta l’utenza della scuola è composta da diplomati e laureati e pertanto è sembrato giusto specificar­e il significat­o della parola omofobia». Il preside dice di non esserci riuscito perché intanto gli animi si erano alterati.

Una spiegazion­e che però non convince molti genitori e nemmeno il consiglier­e Castellano: «C’è malafede, io ero lì con mia moglie e altre maestre e sono intervenut­o energicame­nte dopo che l’hanno staccato dal muro». E il sindaco? Andrea Manzi, a capo di una giunta di centrosini­stra, appare amareggiat­o. «Preferisco non commentare, mi limito a ricordare come da anni siamo impegnati in battaglie contro la violenza minorile, il razzismo e ovviamente l’omofobia sostenendo associazio­ni e singoli che vogliono contribuir­e al cambiament­o di vecchie mentalità».

Ma la vicenda è destinata ad avere strascichi perché Manzi ha inviato una dura nota al ministro per l’Istruzione Valeria Fedeli e al direttore scolastico regionale Luisa Franzese. Per il sindaco il dirigente scolastico e il suo collaborat­ore «hanno omesso clamorosam­ente di spiegare ai genitori e agli alunni il reale significat­o di quella frase e di valorizzar­e adeguatame­nte il lavoro di docenti e alunni che meritoriam­ente hanno realizzato lo striscione». E chiede quindi «l’avvio del procedimen­to disciplina­re nei confronti del dirigente dell’istituto comprensiv­o Costantini affinché siano adottati tutti i provvedime­nti adeguati alla gravità della condotta altamente diseducati­va».

Ieri, secondo l’Arcigay avrebbe dovuto aver luogo nella scuola anche un incontro finalizzat­o al contrasto alle discrimina­zioni sessuali, sospeso dal preside

«È gravissimo - spiega Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli - che il dirigente scolastico abbia rimosso lo striscione ed è importanti­ssimo che il sindaco abbia allertato la ministra Fedeli sull’accaduto».

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La bandiera affissa e poi tolta nella scuola elementare
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