Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Preside fa rimuovere bandiera anti omofobia Il sindaco: vada via
Casamarciano, dal Comune lettera al ministro Fedeli
Uno striscione con i colori dell’arcobaleno e la scritta «La scuola ripudia l’omofobia». Lo avevano affisso gli alunni di una quinta elementare dell’istituto comprensivo Costantini di Casamarciano durante l’open day nei giorni scorsi, dopo aver lavorato a un progetto contro il bullismo e la violenza di genere coordinato dalla loro maestra Carmela Buono.
Ma il 13 gennaio scorso, giorno in cui le famiglie erano state invitate nel plesso della scuola primaria, qualcosa è andato storto. Quello striscione ad alcuni genitori non è andato giù e dalle discussioni in breve si è passati alle urla, mentre erano presenti i bambini, le maestre e anche l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Filomena Iorio: «Mentre proseguivo nel mio giro a scuola – spiega – ho sentito delle urla provenire da un corridoio e ho potuto notare che lo striscione era stato rimosso».
Chi ha dato l’ordine di toglierlo? Preside e vicepreside, chiarisce il consigliere comunale Giuseppe Castellano, a sua volta presente alla serata organizzata per presentare le attività scolastiche e invogliare le famiglie all’iscrizione. Invece, come scrive Castellano al sindaco del paesino del Nolano: «Si è verificato un fatto gravissimo perché preside e vicepreside hanno deciso di rimuovere lo striscione, spiegando che lo slogan non era stato capito correttamente da alcuni genitori».
La bandiera arcobaleno viene quindi avvolta e portata in segreteria. Passano alcuni minuti tra infinite discussioni e arriva il ripensamento; lo striscione rainbow viene finalmente ricollocato sul muro, al suo posto. A quel punto la maestra responsabile del progetto contro violenza minorile e omofobia accompagna i bambini sotto lo striscione e sono proprio i piccoli alunni a spiegare agli adulti il senso di quell’iniziativa.
Tutto risolto? Nemmeno per sogno, perché da un lato restano le perplessità di alcuni genitori, dall’altro l’irritazione delle maestre per l’accaduto. La notizia fa il giro del paesino e divide la comunità.
Manzi Un passo indietro, da anni siamo impegnati in battaglie contro la violenza minorile e il razzismo Rabbia dell’Arcigay «Episodio gravissimo, è saltato anche l’incontro fissato con noi in istituto»
A quel punto il dirigente scolastico Roberto Valentini decide di inviare una lettera al primo cittadino per spiegare come mai aveva deciso la rimozione. «I fatti sono stati travisati in modo pretestuoso e strumentale – spiega – lo striscione si stava rimuovendo per specificare meglio il contenuto, perché alcuni genitori ne fraintendevano il senso, si dovevano aggiungere frasi esplicative. Non tutta l’utenza della scuola è composta da diplomati e laureati e pertanto è sembrato giusto specificare il significato della parola omofobia». Il preside dice di non esserci riuscito perché intanto gli animi si erano alterati.
Una spiegazione che però non convince molti genitori e nemmeno il consigliere Castellano: «C’è malafede, io ero lì con mia moglie e altre maestre e sono intervenuto energicamente dopo che l’hanno staccato dal muro». E il sindaco? Andrea Manzi, a capo di una giunta di centrosinistra, appare amareggiato. «Preferisco non commentare, mi limito a ricordare come da anni siamo impegnati in battaglie contro la violenza minorile, il razzismo e ovviamente l’omofobia sostenendo associazioni e singoli che vogliono contribuire al cambiamento di vecchie mentalità».
Ma la vicenda è destinata ad avere strascichi perché Manzi ha inviato una dura nota al ministro per l’Istruzione Valeria Fedeli e al direttore scolastico regionale Luisa Franzese. Per il sindaco il dirigente scolastico e il suo collaboratore «hanno omesso clamorosamente di spiegare ai genitori e agli alunni il reale significato di quella frase e di valorizzare adeguatamente il lavoro di docenti e alunni che meritoriamente hanno realizzato lo striscione». E chiede quindi «l’avvio del procedimento disciplinare nei confronti del dirigente dell’istituto comprensivo Costantini affinché siano adottati tutti i provvedimenti adeguati alla gravità della condotta altamente diseducativa».
Ieri, secondo l’Arcigay avrebbe dovuto aver luogo nella scuola anche un incontro finalizzato al contrasto alle discriminazioni sessuali, sospeso dal preside
«È gravissimo - spiega Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli - che il dirigente scolastico abbia rimosso lo striscione ed è importantissimo che il sindaco abbia allertato la ministra Fedeli sull’accaduto».