Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Anm, lunedì i commissari Ma slitta a fine mese la firma sugli esuberi
Vertice in Regione. Buste paga di gennaio senza voci accessorie
Il sindacato «Restiamo contrari alla privatizzazione anche solo parziale» sottolinea Vallini (Usb)
È stato prorogato al 31 gennaio il termine ultimo per approvare formalmente la procedura sui licenziamenti collettivi Anm. Ieri tutti i sindacati dell’azienda, insieme con i vertici di Anm, si sono riuniti in Regione. La legge 223 dell’ente di Santa Lucia consentirà di accedere ai prepensionamenti attraverso itinerari agevolati. Ma — nonostante un accordo già sottoscritto fra azienda e sindacati — è indispensabile attendere l’insediamento dei tre commissari nominati dal Tribunale nell’ambito del Concordato preventivo per concludere tecnicamente l’accordo. I tre dovrebbero formalmente assumere il proprio incarico lunedì e per allora sarà sottoposta loro l’intesa firmata tra Anm e parti sociali.
Tutto risolto, dunque, dal momento che i numeri relativi ai licenziamenti e ai trasferimenti in altre partecipate del Comune sono sensibilmente più bassi di quelli di cui si era parlato fino ad un mese fa. Molti i dipendenti che sono già andati in pensione, tanti quelli che hanno i requisiti per accedere ai benefici della legge regionale 223. In sintesi saranno meno di quindici quelli che saranno trasferiti ad Asìa e Napoli Servizi.
Ma c’è un altro fronte che vacilla in merito all’impianto generale dell’accordo. Al termine della riunione di ieri l’azienda ha comunicato ai sindacati che il cedolino paga di gennaio non conterrà le competenze variabili maturate da ogni lavoratore. Sottolineando che le retribuzioni accessorie rientrano fra le attività straordinarie che attengono al lavoro dei commissari. La Cgil, la Cisl e la UIl rimarcano però la necessità di procedere ai pagamenti. «Anche in considerazione di una sentenza dello stesso tribunale di Napoli che sostiene che il pagamento delle retribuzioni anteriori al concordato preventivo non osta all’ammissione al pagamento» ricorda Natale Colombo, segretario regionale Cgil.
Sullo sfondo la necessità, oltre gli accordi e i prepensionamenti, di affrontare una serie di passaggi per arrivare al salvataggio dell’azienda attraverso un piano industriale vincente. Adolfo Vallini, di Usb, ritiene che fra le strade per superare la crisi Anm c’è «una proposta del sindaco, che a noi piaceva, quella di accorpare Anm e Ctp facendo nascere l’azienda unica di mobilità sul territorio metropolitano. Restiamo contrati — ricorda — alla privatizzazione, anche parziale, di Anm. L’obiettivo è mantenere pubbliche le due società utilizzando parte dell’avanzo libero di bilancio per risanarle e acquistare mezzi nuovi, rendendo efficace, efficiente e economicamente sostenibile il servizio».