Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Musica dal vivo Operatori in rete per un cartellone unico
Al Lanificio 25, Rendano lancia la sfida del «Naples Music Live May 2018»
Creare una rete tra gli operatori musicali di Napoli, i proprietari di locali, i direttori artistici, gli organizzatori di concerti, per realizzare un cartellone condiviso in occasione del Maggio dei Monumenti 2018.
Un’iniziativa della città per la città, per attirare un turismo giovanile, pubblicizzata attraverso canali mediatici nazionali e internazionali. Questa è l’idea-progetto o meglio la sfida lanciata da Franco Rendano, fondatore del Lanificio25, che ieri ha organizzato un primo summit con esponenti del mondo cultural musicale come Lele Nitti (Ufficio K), Alfredo Esposito (SubCava Sonora) e Lello Savonardo (che insegna Teorie e Tecniche della Comunicazione e Comunicazione e Culture Giovanili all’Università Federico II). È stato il primo passo per costruire una rete di energie propositive e realizzare un progetto condiviso.
«L’obiettivo — ha spiegato Rendano — è creare per il Maggio, un cartellone unico di eventi musicali di qualsiasi genere, dislocato nelle strutture che aderiscono all’iniziativa, attraverso un meccanismo di condivisione collettiva seguendo il motto di ‘stare insieme serve’».
Ieri, insomma, si sono gettate le basi di quello che sarà il
Naples Music Live May 2018.
Tra breve sarà pubblicato on line un regolamento con informazioni per partecipare al progetto: i locali potranno aderire, previa quota di partecipazione, specificando la proposta di live. Sarà istituita anche una commissione di addetti ai lavori coordinata dal professor Savonardo. «Si tratta di un primo passo verso un auspicato meccanismo di condivisione — ha affermato Lelle Nitti dell’Ufficio K — che un giorno potrà portare alla creazione di un vero e proprio team specializzato di professionisti che possano far da interfaccia con le istituzioni. Lo scopo è anche creare una figura, già esistente in altre capitali europee come Amsterdam o Londra, chiamata ‘il sindaco della notte’: una sorta di mediatore che provi a far coesistere la domanda di vita notturna con le esigenze di chi nei quartieri della movida ci abita, promuovendo inoltre la riqualificazione di grandi spazi inutilizzati al di fuori del centro storico, dove sperimentare attività notturne senza limitazioni, senza crear danno ai residenti. L’importante è iniziare e noi lo abbiamo fatto».
«In città — ha concluso Savonardo — quasi mai si fa sistema, rete, network, questo potrebbe essere l’inizio di una modalità che può essere applicata tutto l’anno».