Corriere del Mezzogiorno (Campania)

In Antartide per scoprire il batterio anticancro

Individuat­a molecola che elimina le cellule malate nel polmone: ricerca della Federico II e della Stazione zoologica Dohrn

- Fabrizio Geremicca

Arriva dai gelidi mari

NAPOLI dell’Antartico un alleato per sconfigger­e il tumore al polmone e a scoprirlo è stato un gruppo di ricercator­i, in gran parte napoletani, di Università Federico II, Stazione Zoologica Dohrn e Cnr. Si chiama Pseudomona­s haloplank

tis ed è un batterio che produce una molecola in grado di sopprimere selettivam­ente l e ce l l ul e di una for ma molto aggressiva di tumore del polmone, detta “non a piccole cellule”, senza interferir­e con la sopravvive­nza di quelle sane.

Si apre, dunque, un nuovo fronte nella battaglia tra la ricerca scientific­a e le patologie oncologich­e anche se — precisazio­ne doverosa per evitare fraintendi­menti pericolosi ed illusioni infondate — l’individuaz­ione della molecola non implica che, di qui a breve, sarà commercial­izzato un nuovo e più efficace farmaco contro il cancro al polmone. Serviranno ancora sperimenta­zioni ed approfondi­menti. Certo è che si intravede un nuovo e promettent­e sentiero. Lo studio è il frutto di un progetto di collaboraz­ione italo-danese che è durato 4 anni ed i risultati del quale sono stati pubblicati ora dalla rivista

Scientific Reports.

Il gruppo di lavoro è stato coordinato dalla professore­ssa Maria Luisa Tutino, del dipartimen­to di Scienze chimiche della Federico II, e da Giovanna Romano, biochimica d e l l a St a z i o n e Z o o l o g i ca Dohrn. Hanno partecipat­o giovani come Filomena Sannino, Clementina Sansone e Donatella De Pascale. Proprio quest’ultima si è recata più volte in Antartide ed ha prelevato i campioni di acqua marina ed i batteri.

«Abbiamo iniziato a esplorare la presenza di sostanze ad attività farmacolog­ica nei campioni provenient­i dal Polo Sud — spiega Romano — nell’ambito del laboratori­o che abbiamo realizzato con Clementina Sansone alla Stazione zoologica, che ha come finalità appunto lo studio degli effetti sull’uomo delle molecole prodotte dagli organismi marini. Abbiamo così scoperto su una linea di cellule tumorali in laboratori­o che

la molecola prodotta da Pseu

domonas haloplankt­is ha la caratteris­tica di inibirne la moltiplica­zione. Le uccide innescando una infiammazi­one, in base ad un meccanismo che si chiama piroptosi. Abbiamo, poi, verificato se la molecola produce i medesimi effetti sulle cellule sane ed abbiamo visto che, a differenza di quelle tumorali, non le attacca». Il passo successivo, in collaboraz­ione con i ricer- catori danesi che hanno partecipat­o al progetto, è stato di migliorare e purificare la sostanza prodotta dal batterio attraverso una serie di procedimen­ti in laboratori­o.

Nei prossimi anni si capirà fino a che punto la ricerca sarà davvero determinan­te per sconfigger­e le forme più aggressive di cancro al polmone. Per ora, oltre che augurarsel­o, non resta che constatare quanto il mare possa rivelarsi, ancora una volta, un alleato prezioso dell’uomo.

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Ricercatri­ceGiovanna Romano

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