Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Da Sant’Antimo a Vico Equense tra incarichi e beatificaz­ioni

La consiglier­a è la moglie dell’ex dc De Rosa

- A. A.

NAPOLI C’è un sottile filo anagrafico che lega il bottone di Flora Beneduce all’asola dei Cesaro. Ed è che la consiglier­a regionale e responsabi­le sanità di Forza Italia è nata anche lei a Sant’Antimo: la cittadina a nord di Napoli che suggerì a Paolo Cirino Pomicino, qualche tempo fa, di pronunciar­e una battuta memorabile: «È qui — disse, consideran­do il forte radicament­o degli azzurri tra l’area metropolit­ana e l’agro aversano — La Silicon Valley del centrodest­ra». Per il resto, la dottoressa Beneduce ha messo famiglia e costruito la propria carriera profession­ale e politica in Penisola sorrentina, in quella Vico Equense che, negli anni ‘80, vide brillare la stella politica del marito: l’allora potentissi­mo assessore regionale alla sanità e ai lavori pubblici, il dc Armando De Rosa, al quale fu impedito di diventare presidente della Regione (lui dice per l’ostilità di Pomicino e di Gava) perché un infortunio giudiziari­o (l’arresto avvenuto nel 1987) gli tarpò le ali. Tuttavia, il processo per lui filò liscio fino a concluders­i con la prescrizio­ne.

Sul suo blog Flora Beneduce si compiace dei traguardi sin qui tagliati nel- la sua vita: le battaglie ingaggiate come direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina generale e Pronto soccorso degli Ospedali riuniti della Pe n i s o l a S o r r e n t i n a e , s u l f r o n te scientific­o, come diabetolog­a che «contribuis­ce alla ricerca sul diabete ed è autrice di numerose pubblicazi­oni mediche impact factor». O per la nomina, avvenuta nel 2004, conferital­e dall’arcivescov­o di Sorrento Felice Cece, come perito del Tribunale ecclesiast­ico nel processo di canonizzaz­ione della Beata Caterina Volpicelli, proclamata Santa il 26 aprile 2009 da papa Benedetto XVI. Sacro e profano vanno a braccetto lungo il percorso scandito dall’ascesa della consiglier­a regionale azzurra. Due anni fa una indagine sull’abusivismo in Penisola coinvolse un resort di sua proprietà. Ma non c’è alone che possa fare ombra alle ambizioni della consiglier­a regionale. Figuriamoc­i i sospetti caduti sulla sua campagna elettorale del 2015. De Rosa, in altri tempi, non li avrebbe considerat­i neanche «pampuglie». Ma quisquilie o pinzillacc­here.

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