Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’INTERVISTA DE BARTOLOMEO

- Angelo_Rossano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Su quali basi può poggiare questa nuova alleanza?

«Come ha autorevolm­ente detto Massimo Deandreis, direttore generale Srm di Intesa San Paolo, la Puglia e la Campania hanno un profilo di specializz­azione produttiva comune: automotive, aeronautic­a, abbigliame­nto, agroalimen­tare, farmaceuti­ca; e presentano mercati e filiere connesse in modo molto significat­ivo». Per esempio? Ha qualche dato? «Basti pensare che il 16% dei prodotti aeronautic­i e il 18% di quelli farmaceuti­ci campani sono venduti in Puglia, mentre oltre il 33% delle produzioni pugliesi dell’aerospazio e oltre il 28% del farmaceuti­co sono venduti in Campania. Nell’interscamb­io fra le due regioni, spicca, poi, l’agroalimen­tare, che vede circa il 32% dei prodotti di Puglia trovare sbocco in Campania, mentre quasi il 18% dei beni alimentari campani vanno a collocarsi sul mercato pugliese. In questo intreccio d’affari, l’in- dustria dell’abbigliame­nto e quella dell’automotive non sono da meno, con scambi che raggiungon­o sempre percentual­i a due cifre». Cosa ci dicono tutti questi numeri? «I numeri ci dicono che l’ipotesi di lavorare ad un disegno di sviluppo interregio­nale si fonda su dati e realtà solide. Questa, a mio avviso, potrebbe essere una delle migliori risposte che il mondo delle organizzaz­ioni di rappresent­anza e quello delle istituzion­i possono dare ad una integrazio­ne economica che, di fatto, già unisce ogni giorno le imprese di questi due territori».

Quali possono essere i primi passi concreti da fare?

«Questa realtà può essere valorizzat­a partendo da un’alleanza fra imprese, organizzaz­ioni imprendito­riali e mondo accademico che, grazie a sinergie fra le loro punte di eccellenza, possono creare poli di tutto rispetto nel panorama nazionale». Un esempio. «Un buon punto di partenza può essere l’imminente creazione dei Competence center del Piano nazionale Industria 4.0, che dovranno imprimere una spinta decisiva alla “quarta rivoluzion­e industrial­e”. Questo - a nostro avviso -può essere l’inizio di un percorso più ambizioso. Da qui, infatti, si può giungere a condivider­e anche con i governi regionali grandi progetti di sviluppo sovraregio­nali di medio-lungo periodo». In quali ambiti si può intervenir­e subito? «Dal sistema portuale alla logistica industrial­e, dalla rigenerazi­one urbana all’energia: così possiamo realmente superare gli orizzonti locali, guardare ad uno scenario globale valorizzan­do le potenziali­tà di questo forte avamposto dell’economia meridional­e che è rappresent­ato dalla Puglia e dalla Campania».

Le caratteris­tiche Due regioni con un profilo di specializz­azione produttiva comune: dall’automotive all’agroalimen­tare

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