Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Simbiosi, l’unione bio di aglianico e piedirosso
Econ questo la squadra di calcio è al completo. Il «Simbiosi» è infatti l’undicesimo vino ad entrare nel catalogo della Fattoria La Rivolta di Torrecuso. Che così ha completato la rosa dei titolari. In realtà, l’azienda di Paolo Cotroneo, farmacista e vignaiolo, produce anche un passito, ma non in tutte le annate. Questo rosso, corposo e avvolgente, richiama il classico uvaggio del Falerno del Massico: aglianico in prevalenza (80 per cento) e una significativa aggiunta di piedirosso (20). Nel nome, SimBIOsi, il richiamo esplicito all’adozione di tecniche di allevamento biologiche, che, in realtà rappresentano da anni la normalità. Da alcuni anni anzi, sotto la guida di Vincenzo Mercurio, ci si è spinti oltre, senza peraltro indulgere in quegli estremismi ideologici che rovinano, piuttosto che esaltare, la viticoltura. Ma com’è? Presto detto. Il colore è rubino scuro, quasi impenetrabile, con riflessi violacei che indicano l’inizio di un processo evolutivo, magari non lunghissimo, ma certamente interessante. La rotazione nel calice ne rivela pulizia enologica e ne certifica la consistenza. Interessante il profilo aromatico caratterizzato dalla presenza di sentori di piccoli frutti rossi e neri anche in confettura, di ciliegie di prugna. Non mancano note caratterizzanti di spezie e di tabacco. Acquisirà col tempo nuove e ancor più suggestive fragranze. In bocca è avvolgente, acido, di trama tannica ancora fitta ed esuberante. L’equilibrio è ancora un traguardo, ma il vino è già bevibile. Chiusura abbastanza lunga e certamente pulita. Si apprezza per la diversità nelle ovvie similitudini dovute al terroir. Lo abbinerei alle bistecche di Marchigiana alla brace, ai formaggi vaccini e pecorini stagionati. Col tempo risulterà adatto anche per accompagnare la selvaggina di piuma (tordi, fagiani).