Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dall’Anas al metrò Ora è il «signore dei trasporti»
Da martedì presiede la società del gruppo Fs. Ma guida anche il consorzio che sta realizzando Linea 1 ed ex Ltr ed è timoniere della governativa Ram
La sua vera forza, secondo molti, è di non aver ceduto (almeno sinora), alle sirene della politica. Quella attiva, per intendersi.
La sua forza, secondo molti, è di non aver ceduto (almeno sinora), alle sirene della politica. Quella attiva, per intendersi.
Ennio Cascetta, infatti, è rimasto anzitutto un tecnico, sia pure considerato da sempre vicino al centrosinistra; ruolo che gli ha permesso, peraltro, di tenersi il più lontano possibile dalle logiche di partito, le stesse che — nel tempo — hanno fagocitato tanti suoi colleghi.
Fatto sta che oggi il nostro è unanimemente ritenuto tra i maggiori esperti del settore a livello nazionale. E dunque — guardando anche ai più recenti agli incarichi affidatigli — in grado di governare importanti società, pubbliche o controllate dallo Stato. Con una capacità di spaziare dalle strade alle metropolitane, fino alle autostrade: siano esse tradizionali e del mare.
E così fra terra (Anas, di cui è appena stato nominato presidente), acqua (Ram) e ferro (Metropolitana di Napoli) è diventato il vero «signore dei trasporti».
Il curriculum
Classe ‘53, da oltre trent’anni e professore di Pianificazione dei sistemi di trasporto alla Federico II, è docente presso il Mit, Massachusetts Institute of Technology, di Cambridge (Usa); è autore di testi accademici adottati in Università di numerosi Paesi e ha firmato oltre 150 lavori pubblicati a livello internazionale.
Su terra
Da martedì scorso, come detto, Ennio Cascetta è stato designato al vertice del rinnovato consiglio di amministrazione di Anas, da poco entrata nel Gruppo Ferrovie dello Stato. Ruolo che manterrà fino all’assemblea di approvazione del bilancio del 2020. Il consiglio, nella sua interezza, è così composto: oltre al prof napoletano, Gianni Vittorio Armani, Cristiana Alicata e le neoconsigliere Vera Fiorani e Antonella D’Andrea. Ad Armani è stato affidato l’incarico di amministratore delegato e direttore generale. A differenza del passato, però, anche la casella della presidenza sarà decisamente più operativa. L’Anas (acronimo che originariamente indicava Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) si occupa di strade dalla progettazione, fino alla costruzione e alla successiva manutenzione ordinaria e straordinaria. «Gestiamo la viabilità e la sicurezza — è scritto nella pagina web della società fino a non molto tempo fa controllata direttamente dal Mef — lungo l’intera rete di strade statali e autostrade in gestione diretta ed in coordinamento con gli altri enti coinvolti». Sul fronte degli investimenti, fino al 2020 Anas — che occupa oltre seimila persone — prevede un piano complessivo di 23,4 miliardi di euro, in gran parte finanziati. Inoltre, ci sono circa 6,1 miliardi di interventi in fase di attivazione e in corso di esecuzione; per un valore totale che cresce a circa 29,5 miliardi di euro. Il tutto su una rete «controllata» superiore a 26 mila chilometri. Praticamente l’intera Penisola.
Via mare
Dopo essere stato — da ottobre 2015 a giugno 2017 coordinatore della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’Alta Sorveglianza del ministero — nel luglio scorso, il giorno 18 per la precisione, l’assemblea degli azionisti di Rete Autostrade
Mediterranee (Ram), struttura nata nel 2004 con l’obiettivo di attuare il Programma Nazionale delle Autostrade del Mare all’interno del più ampio contesto della Rete Trans-Europea dei Trasporti (Ten-T), ha scelto lo stesso Cascetta come amministratore unico. Ram è una società in house del dicastero retto da Graziano Delrio, a capitale interamente detenuto dal ministero dell’Economia e delle Finanze, impegnata a sviluppare le reti di trasporto marittime a corto raggio e valorizzare l’apporto strategico che esse sono in grado di fornire al sistema di collegamenti dell’area euro-mediterranea e alla catena logistica door-to-door.
Su rotaie
Prima l’ha «inventata» quando era assessore regionale ai Trasporti, dal 2000 al 2010 (con Antonio Bassolino governatore). Ora, sempre dal luglio 2017, Ennio Cascetta è divenuto presidente di Metropolitana di Napoli, consorzio costituito dalle principali aziende italiane del settore. La società è concessionaria del Comune di Napoli per la Linea 1 e realizza e progetta anche la Linea 6 di cui è concessionaria Ansaldo Sts. Nella mission la costruzione di gallerie e stazioni per quella che è oggi considerata una delle principali, se non la principale opera pubblica italiana in corso. Cui si aggiunge un maxi-museo d’arte contemporaneo costituito dalle dieci stazioni progettate da grandi architetti internazionali nelle quali sono esposte, per i viaggiatori,oltre cento opere. Per quanto riguarda la Linea 1 sono stati spesi finora fondi per 1.750 milioni di euro, 250 dei quali per le aree archeologiche. Da cronoprogramma, l’opera dovrebbe essere ultimata
nel 2021 con il completamento dell’anello in direzione aeroporto di Capodichino. Quanto all’ex Ltr,a fine anno scorso, con la predisposizione dell’Addendum al Piano Operativo del ministero delle infrastrutture e dei
trasporti già approvato con delibera Cipe numero 54 del primo dicembre 2016 sono state allocate — nell’ambito degli «interventi per il potenziamento del trasporto rapido di massa nelle aree urbane e metropolitane» — risorse finanziarie per 210,5 milioni di euro da destinare proprio alla Linea 6. Tale finanziamento, da tabella di marcia, dovrebbe consentire la prosecuzione del progetto, seguendo un percorso di circa 2,2 km. Questo stanziamento del ministero delle Infrastrutture si aggiunge al finanziamento di 790 milioni derivante da varie fonti (Ue, Mit, Regione, Comune).