Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Allarme abusivismo Riello: «Su cento case, 64 sono illegali E i Comuni fanno poco»
«In trent’anni 3 condoni con effetti criminogeni»
È in atto un’emergenza ambientale che sempre più spesso sfocia in tragedia, come è avvenuto nel caso del crollo di Torre Annunziata e degli incendi che hanno devastato il Vesuvio e gli Astroni. Il procuratore generale, Luigi Riello, lancia l’allarme e avverte: la magistratura è più impegnata che mai su questo fronte, la vigilanza sarà altissima. Basta un solo dato per comprendere le dimensioni del fenomeno: in Campania ci sono 64,3 case abusive ogni 100 legali.
«L’abusivismo edilizio — ha detto Riello — è un problema molto grave. È stato incoraggiato da una politica dissennata, che nel corso di 30 anni ha visto ben tre condoni i quali hanno avuto un effetto criminogeno». Basta luoghi comuni: «Non è vero — ha sottolineato il procuratore generale — che sono abusi di necessità. Quasi sempre si tratta di speculazioni alle quali, come hanno dimostrato diversi processi, non è estranea la criminalità organizzata». Qualche dato: in dieci anni la Procura generale ha abbattuto 600manufatti, 50 solo lo scorso anno. Ma i Comuni fanno poco, o addirittura remano contro: «Purtroppo è molto scarsa la collaborazione dei Comuni, che non svolgono il loro compito. Tengon0 a dormire le pratiche di condono e non chiedono contributi alla Cassa depositi e prestiti per gli abbattimenti. Di buono c’è che il Parco del Vesuvio ha stanziato oltre un milione di euro che saranno spesi per interventi demolitori tra Napoli, Nola e Torre Annunziata». Ripristinare la legalità, dunque, è difficilissimo: ne sa qualcosa l’avvocato generale, Antonio Gialanella, che sovrintende alle demolizioni. La Procura generale, tuttavia, ha individuato l’emergenza ambientale come la priorità: «Per la prima volta — ha chiarito Riello — la questione del territorio è al centro dell’attenzione. È stato istituito un servizio di indagini ambientale presso la Procura generale, dove le forze di polizia danno informazioni alle Procure; il coordinamento è importante, speriamo di aggredire il fenomeno con risultati apprezzabili».
Ci sono zone dove il problema è particolarmente grave. Non a caso, quelle dove la criminalità organizzata spadroneggia da decenni: «I colleghi di Napoli Nord e Santa Maria Capua Vetere, in particolare, segnalano che non c’è collaborazione da parte degli apparati amministrativi e di controllo».
Molte inchieste giudiziarie, sia recenti sia risalenti nel tempo, hanno confermato che le speculazioni edilizie, realizzate in modo sistematico da clan camorristici come quello dei casalesi, dei Polverino e dei Mallardo, oltre a stravolgere per sempre l’assetto del territorio hanno fatto diffondere la corruzione a macchia d’olio di amministratori e funzionari pubblici, in servizio soprattutto negli uffici tecnici e della polizia municipale. Un altro problema riguarda la qualità delle opere realizzate, per le quali spesso si utilizzano materiali scadenti. Inoltre l’abusivismo edilizio, emergenza da molti sottovalutata, sfocia spesso in tragedie: «Il terremoto di Ischia — ha detto ancora Riello — è stato di dimensioni tali che altrove non avrebbe provocato disastro che è avvenuto lì. E il crollo di Torre Annunziata, si è accertato, è stato provocato proprio da interventi abusivi nel palazzo». Quel crollo, lo scorso luglio, causò la morte di otto persone, tra cui due ragazzini di 8 e 14 anni. La svolta nelle indagini è arrivata proprio pochi giorni fa, con la notifica a un architetto del divieto di dimora in Campania.
Preoccupa anche il fenomeno degli incendi, reato che, in contro tendenza, registra un incremento notevole: nel corso dell’ultimo anno, infatti, gli incendi sono passati da 294 a 322; quelli boschivi da 30 a 52.