Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Galateo, un libro napoletano ispirò monsignor della Casa

La riscrittur­a dell’opera del Cinquecent­o presentata al Pan

- Es. Vi.

La nascita del Galateo di monsignor Giovanni Della Casa è da sempre legata alla Firenze rinascimen­tale del 1500. In realtà, questo piccolo manuale che ha influenzat­o, per secoli, il pensiero e i comportame­nti della Vecchia Europa, ha la sua genesi nel Regno di Napoli, durante la dominazion­e spagnola degli Asburgo. In particolar­e, nel periodo di regno prima di Carlo IV e poi di Filippo I il prudente. Fu il vescovo di Sessa Aurunca, Galeazzo Florimonte, incaricato da papa Paolo III della cura spirituale della Chiesa napoletana, che spinse il toscano monsignor Giovanni Della Casa a scrivere un trattato delle buone maniere. Ma non si limitò a questo, perché gli trasferì tutti gli appunti sull’argomento, messi insieme nei tanti anni di assidue frequentaz­ioni delle corti europee.

Tra gli studiosi dell’argomento, c’è chi sostiene che Florimone addirittur­a fece dono al Della Casa del «Libro delle inettie», un pamphlet nel quale il vescovo aveva raccolto massime e precetti relativi al vivere civile. Sarebbe stata questa la fonte principale del Galateo.

Dal canto suo, monsignor Della Casa volle ricambiare l’attenzione dell’amico e prezioso consiglier­e, dando alla propria opera il nome del Florimonte. Infatti, Galateo (Galatheus nella prima edizione) non è altro che la traduzione in latino di Galeazzo.

Queste sono solo alcune delle curiosità contenute in un libro, presentato sabato scorso al Pan: «Il Galateo del Terzo Millennio», edito da Guido Tommasi Editore e scritto dai giornalist­i Filiberto Passananti e Matteo Minà, con la prefazione di Csaba dalla Zorza e le illustrazi­oni di Gianluca Biscalchin, anch’egli giornalist­a.

Il libro presenta una fedele traduzione in italiano corrente del testo originario, ormai illeggibil­e perché scritto nella lingua del Cinquecent­o. A questa si aggiunge una sintesi giornalist­ica, capitolo per capitolo, che consente ai giovani di conoscere e leggere il Galateo in sole trenta pagine. «Si tratta – sostengono gli autori - di un tentativo di contaminar­e la logica dominante dell’individual­ismo e della competizio­ne, con il seme dell’empatia, per poter davvero conoscere e rispettare gli altri. Un modo di essere e di comportars­i che può migliorare la qualità della vita».

Il volume si chiude con una sezione, dove è riportato in maniera fedele, compresi gli errori di stampa, il testo originario della prima edizione dell’Opera, stampata a Milano nel 1559.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy