Corriere del Mezzogiorno (Campania)

FI, Carfagna leader Assenti De Girolamo e l’ex presidente della Provincia

Luca non ha risposto all’interrogat­orio di garanzia. Mercoledì in aula per l’udienza

- Agrippa

Continua a dirsi innocente e pronto a dare battaglia, ma intanto fa scena muta davanti al gip: Luca Materazzo, il giovane avvocato accusato di avere ucciso il fratello Vittorio, ieri mattina a Roma si è avvalso, com’era suo diritto, della facoltà di non rispondere. Vuole studiare gli atti, ha spiegato, e comprender­e su che cosa si basano le contestazi­oni che gli muove la Procura. Agli avvocati Gaetano e Maria Luigia Inserra, che lo difendono, Luca è apparso sereno ma determinat­o: l’interrogat­orio di garanzia di ieri, al quale ha partecipat­o anche il pm Luisanna Figliolia, titolare del fascicolo assieme alla collega Francesca De Renzis, è stata la prima occasione in cui i legali lo hanno incontrato dai primi di dicembre del 2016, quando fece perdere le sue tracce.

Luca sarà a Napoli mercoledì prossimo, giorno per il quale è fissata l’udienza preliminar­e davanti al gup Alfonso Sabella: la difesa ha già chiesto il rinvio per potere studiare con l’indagato la strategia difensiva, ma lui intende comunque presenziar­e. Non si sa se dopo l’udienza sarà tradotto nuovamente a Roma o resterà a Napoli, come auspicano i difensori: in questo caso, infatti, sarebbe più facile incontrarl­o per concordare le iniziative da prendere in vista del processo.

Luca Materazzo era arrivato a Fiumicino giovedì scorso provenient­e da Madrid; il 2 gennaio era stato arrestato dalla polizia spagnola a Siviglia, dove lavorava come cameriere in un bar del centro. Si era reso irreperibi­le poco più di un anno prima: le ultime sue tracce rilevate dalla polizia portavano alla stazione centrale di Napoli, dove aveva acquistato un biglietto di autobus per Genova. Presumibil­mente, dal capoluogo ligure il giovane ha poi raggiunto la Spagna attraverso la Francia. Di lì a pochi giorni il gip Bruno D’Urso avrebbe emesso nei suoi confronti l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio premeditat­o nei confronti del fratello. Movente del delitto, secondo l’accusa, ragioni economiche: Luca era in difficoltà economiche e desiderava entrare quanto prima in possesso dell’eredità del padre, Lucio; Vittorio invece prendeva tempo anche perché sospettava che fosse stato proprio Luca a provocare la morte del padre. A incastrare il giovane avvocato è stato l’esame del Dna sui numerosi oggetti sporchi di sangue trovati dalla polizia in via Santa Maria della Neve, a breve distanza da viale Maria Cristina, dove avvenne l’omicidio. Secondo gli inquirenti, Materazzo aveva intenzione di passare a recuperarl­i più tardi, ma la presenza sulla scena del crimine di un testimone, che lo vide fuggire in direzione di via Santa Maria della Neve, rovinò il suo piano. Nonostante gli indizi schiaccian­ti contro di lui, il giovane si dice convinto di ribaltare la situazione. A breve dovrà dimostrarl­o.

L’incontro Ai suoi avvocati Gaetano e Maria Luigia Inserra è apparso sereno e determinat­o

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In Spagna Luca Materazzo ritratto durante il suo soggiorno iberico

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