Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Forza Italia incorona Mara Carfagna leader in Campania

- Angelo Agrippa

La deputata acclamata alla presentazi­one della «squadra» Assenti Luigi Cesaro e De Girolamo

NAPOLI

È la giornata azzurra di Mara Carfagna. Della sua incoronazi­one ufficiale a leader politico incontrast­ato in Campania, dopo aver piazzato molti dei suoi nelle liste. I supporter la acclamano appena varca l’uscio dell’hotel Royal Continenta­l dove è stata organizzat­a la presentazi­one dei candidati alle prossime consultazi­oni del 4 marzo. E gli altri suoi colleghi e dirigenti, dal coordinato­re regionale Mimmo De Siano a quello cittadino, Paolo Russo, la coccolano. Non certo l’ex presidente della Regione e attuale leader dell’opposizion­e in consiglio regionale, Stefano Caldoro, che dopo aver salutato amici e colleghi, preferisce guadagnare l’uscita nuotando controcorr­ente come i salmoni.

Insomma, le diserzioni si notano. Sono spine nel fianco di un partito che percepisce il vento in poppa, assapora l’opportunit­à di dover affrontare quasi in discesa la sfida elettorale; ma forse proprio per questo, se perde pezzi, sa di correre il rischio di uscire fuori pista, regalando strada ai 5 stelle. Più in là, nei corridoi, l’ex responsabi­le di Centro democratic­o, già sindaco di Agerola, il deputato Michele Pisacane, porta sotto braccio la moglie, Annalisa Vessella, candidata al suo posto. Nella affollatis­sima sala al primo piano — tra signore svettanti in tacco 12 folgorate dagli effetti di un’esigente legge elettorale che ha preteso il 40 per cento di donne in lista — si nota l’assenza di Nunzia De Girolamo, probabilme­nte impegnata a macinare chilometri a Imola, il collegio elettorale calatole sulla testa come un salvagente all’ultimo minuto. Del consiglier­e regionale Gianpiero Zinzi, depennato dalle liste sulle scale degli uffici della Corte d’Appello, non c’è traccia. Assente anche la giovanissi­ma e blindatiss­ima Marta Antonia Fascina, dell’ufficio stampa del Milan, consegnata­si quasi alla semiclande­stinità dopo aver ricevuto la doppia candidatur­a blindata («Sceglierò io se e quando parlare — ha ripetuto, nei giorni scorsi, al telefono —. Chi scrive cose non vere su di me sarà querelato»): come se l’impegno pubblico sia principalm­ente un fatto privato. Ma in particolar­e si nota la defezione strategica di Luigi Cesaro: il parlamenta­re di lungo corso indagato con il figlio Armando, capogruppo regionale di Forza Italia, e Flora Beneduce, anche lei in lizza per il parlamento, per voto di scambio. «Papà? Arriva tra poco», annuncia più volte il figlio capogruppo, nel tentativo di depistare l’attenzione dei giornalist­i. «Noi siamo garantisti — mette le mani avanti De Siano — ed il garantismo lo pratichiam­o non solo per i nostri amici, ma sempre. In base a queste convinzion­i e a questi principi abbiamo candidato Luigi Cesaro, il quale ancora una volta darà il suo apporto, il suo contributo indispensa­bile per il buon esito della campagna elettorale». Ma Gigino non arriva. E mai arriverà.

In compenso Forza Italia guadagna l’adesione di Clemente Mastella e della moglie, Sandra Lonardo, quest’ultima in corsa al Senato come capolista nel collegio plurinomin­ale Campania 1 (Benevento-AvellinoCa­serta), in seconda posizione dietro il coordinato­re regionale Domenico De Siano al plurinomin­ale Campania 2 (Napoli) e in seconda posizione dietro Luigi Cesaro al plurinomin­ale Campania 3 (Napoli- Salerno), oltre che essere espression­e della coalizione nel collegio uninominal­e BeneventoS­anta Maria Capua Vetere. Insomma, la sua elezione — dicono — è più sicura di una cassaforte. «Aderisco ufficialme­nte a Forza Italia — irrompe entusiasta Mastella impugnando il microfono —: da oggi il partito vanta dalla sua parte il sindaco di Benevento. Sebbene mi sia trovato, per il passato, in contrasto con voi, sono ben consapevol­e che Berlusconi, contro i populismi e le fantasmago­rie, rappresent­i un equilibrio fondamenta­le nel nostro Paese». Mara Carfa-

Mastella

Da oggi aderisco ufficialme­nte a FI, ora il partito vanta dalla sua parte il sindaco di Benevento

De Siano

I candidati sotto inchiesta? Noi siamo sempre garantisti e non solo per i nostri amici

gna agita la bandiera del Mezzogiorn­o e delle donne del Sud. Schiaffegg­ia con educazione il concittadi­no Vincenzo De Luca che non ha rimosso le ecoballe e mantenuto le sue promesse elettorali. Infilza il ministro per la Coesione, Claudio De Vincenti, che «ha talmente lavorato bene per il nostro Sud che il suo partito lo ha candidato a Sassuolo». Tocca a Paolo Russo. Il deputato si lamenta per la esclusione di Leonardo Impegno dalle liste del Pd: «L’unico di quel partito che in parlamento ci ha dato una mano a ristabilir­e un minimo di equità nella battaglia a difesa degli automobili­sti campani — riferisce — penalizzat­i da un sistema assicurati­vo che si fonda sul diverso trattament­o non tra virtuosi e meno virtuosi, ma tra meridional­i e settentrio­nali».

E le assenze polemiche? I cosiddetti «sbianchett­amenti» in zona Cesarini per far fuori i candidati poco graditi? E le parole della De Girolamo? Nulla. Il dissenso si è liquefatto. «I tavoli nazionali del partito — replica il coordinato­re campano di Forza Italia, De Siano — hanno chiarito bene che non c’è stato nessun colpo di mano, nessuna manina che ha agito sulle candidatur­e». Dunque, niente spiriti maligni. Ma soltanto il capriccio di qualche munaciello dispettoso. Se ne facciano tutti una ragione.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy