Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Influenza suina, allarme per chi non si è vaccinato A rischio anziani e bimbi
Gli specialisti: «C’è apprensione per l’aumento dei contagi»
Si innalza il livello di attenzione sulla recrudescenza di influenza, con un occhio particolare ai casi di A H1N1. Il timore dei medici di medicina generale della Fimmg Napoli è legato al nuovo e repentino peggioramento delle condizioni climatiche, ma anche all’alto numero di complicanze respiratorie che si stanno rilevando tra i pazienti più anziani o affetti da malattie croniche. A conferma di quanto anticipato ieri dal Corriere del Mezzogiorno, i medici di famiglia parano dell’alto numero di contagi da A H1N1 e di influenza da ceppo B.
In particolare sono i vertici provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparano a dare voce ai timori e alle preoccupazioni che arrivano dalle centinaia di studi sparsi sul territorio di Napoli. «Dopo un periodo di relativa calma – dicono - in questi giorni ci stiamo trovando ad affrontare un nuovo aumento delle visite. I nostri studi si stanno nuovamente riempiendo di pazienti, alcuni dei quali anche con sintomatologie tali da richiedere un accesso di pronto soccorso». La catastrofe annunciata è quella dei non vaccinati, che ora stanno pagando le conseguenze della loro stessa scelta di non ricorrere ad alcuna prevenzione. «Difficilmente — aggiungono i medici di famiglia — ci troviamo a visitare pazienti che si sono protetti con il vaccino, molti dei quali non hanno preso l’influenza o l’hanno contratta in forma lieve. Il grosso problema ci arriva da quella parte della popolazione che non ha voluto seguire il consiglio dell’immunizzazione e questo nuovo aumento dei contagi ci da grande apprensione».
Ma quali sono i sintomi dell’influenza A H1N1? In realtà non differiscono molto da quelli della «classica» influenza stagionale: febbre e problemi respiratori come tosse o naso che cola, mal di gola. Ma anche olori fisici (in particolare, dolore muscolare), mal di testa, brividi, affaticamento vomito o diarrea.I rischi maggiori riguardano i cosiddetti «soggetti a rischio», vale a dire i malati cronici, le persone anziane o i bambini molto piccoli. Ma, in alcuni casi, ci possono essere complicazioni gravi anche in persone infettate dal virus che generalmente sono considerate sane.Ribadito che l’A H1N1 nella grande maggiozione; ranza dei casi ha un decorso del tutto simile alla banale influenza di stagione, potrebbe essere utile poter effettuare in tutti i pronto soccorso il test per individuare il virus. Questo perché, anche per l’A H1N1 ci sono precisi tempi di incuba- da 1 a 7 giorni. Il virus ha le stesse caratteristiche in termini di diffusione dei virus dell’influenza stagionale. Perciò, gli adulti che si sono ammalati possono infettare altre persone per un periodo di circa 5 giorni, mentre i bambini sono contagiosi per circa 7 giorni dall’inizio della sintomatologia. «Nessun allarme – concludono Sparano e Calamaro – ma è bene continuare a monitorare la situazione».