Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rifiuti riciclati e differenziata, stop ai limiti delle tariffe
Non si possono imporre limiti alla riduzione delle tariffe spettanti ai virtuosi della differenziata e del riciclaggio. Lo dice il Consiglio di Stato. La sentenza è importante visto che finora tutti (o quasi) i Comuni italiani si sono rifiutati di ridurre la tassa «in proporzione» di quanto recuperato. In questo modo sono stati scoraggiati gli imprenditori e i cittadini dall’associarsi, investire e impegnarsi nella differenziata e nel recupero. È il presidente dell’Assobalneari Campania, architetto Antonio Cècoro, a segnalare la sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso dell’Assobalneari stilato dagli avvocati Luigi Roma e Raffaele Mastrantuono contro il Comune di Castel Volturno. Quest’ultimo riproponeva nel suo regolamento di igiene urbana il limite massimo di esenzione del 40% della Tari imponendolo ad un imprenditore balneare che invece riesce a differenziare e recuperare al 100% i rifiuti del suo stabilimento. Una sentenza del Tar in prima istanza aveva sì condannato il Comune ma anche dichiarato possibile un limite all’esenzione: questo ha suscitato il ricorso davanti al Consiglio di Stato, la cui sentenza toglie adesso ogni alibi ai pubblici amministratori e pone le basi per una vera e propria rivoluzione nel tormentato settore dello smaltimento rifiuti. «La fissazione di un limite massimo alla riduzione tariffaria, non previsto dal legislatore, altera il criterio di proporzionalità e non è quindi consentita» scrive l’estensore della sentenza. «Mi aspetto adesso che i pubblici amministratori si decidano a rispettare una legge dello Stato e dell’Europa: ha dichiarato il presidente Cècoro.