Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Prenotare visite in farmacia ora costa di più

Rincara il servizio. La motivazion­e: destinato personale soltanto per questo compito

- di Raffaele Nespoli

Prenotazio­ni più care se effettuate nelle farmacie: dal 1 febbraio il costo del servizio offerto ai cittadini è infatti passato da 1,50 a 2 euro. Migliaia di utenti, ogni giorno, scelgono questo strumento.

Prenotazio­ni più care se fatte nelle farmacie, dal 1 febbraio il costo del servizio offerto ai cittadini è passato da 1,50 a 2 euro. Il rincaro non è enorme, ma certamente si farà sentire nelle tasche delle migliaia di utenti che ogni giorno scelgono questo metodo di prenotazio­ne. Anche perché, tra carenze di personale nelle Asl e negli ospedali e con i vari disservizi, la prenotazio­ne in farmacia diventa spesso l’unica strada. E, viene da dire, meno male che si può.

Ecco spiegato il rincaro: ormai per i farmacisti quello delle prenotazio­ni è diventato un lavoro a tempo pieno, tanto che in molti hanno fissato giorni e orari ad hoc. Destinando dipendenti solo a questo compito. A ben vedere, quella delle prenotazio­ni in farmacia è in Campania un’opportunit­à mancata. O quantomeno sfruttata solo a metà. Il perché lo spiega chiarament­e il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio: «Sono convinto – dice – che la sanità regionale sia molto migliore di quanto non si pensi comunement­e. I cittadini ne hanno una visione distorta e gran parte della colpa è delle liste d’attesa. Del resto, oggi ciascuna struttura ha una propria agenda di prenotazio­ne, quindi non è possibile ottimizzar­e le disponibil­ità». Il discorso è semplice, in Campania non è esiste un solo database condiviso tra tutte le strutture. Ciascuno, o quasi, prenota secondo le proprie disponibil­ità. L’effetto è paradossal­e, c’è chi finisce per attendere mesi un esame che in una struttura poco distante potrebbe fare in pochi giorni. Federfarma Napoli sta lavorando per ampliare il servizio. «Entro la fine del mese – conclude Di Iorio – dovremmo riuscire ad aprire la piattaform­a con il Policlinic­o».

Ma anche in questo caso

L’accusa In regione non esiste data base condiviso tra tutte le strutture

servirà un gran lavoro, perché le agende restano tutte separate e spetterà ai farmacisti spulciare tra le varie disponibil­ità per prospettar­e la soluzione più rapida. Che la farmacia debba «diventare il primo presidio di riferiment­o sanitario» ne è convinto anche Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli . «L’importo previsto a carico del cittadino – dice – è solo un parziale rimborso per le spese sostenute dalle farmacie per il servizio che, dai dati delle Asl, permette di abbattere le liste di attesa». Anche Santagada è pronto a spendersi per potenziare il ruolo delle farmacie e inserirle sempre di più nella rete della salute con gli altri operatori sanitari che si muovono nel welfare di comunità. Mettere, insomma, le farmacie in condizione di incrementa­re il servizio di accoglienz­a e presa in carico del paziente, facilitand­o così il processo di deospedali­zzazione dei malati cronici.

«Molti – conclude Santagada – sono gli interventi e i progetti messi in campo per contrastar­e la povertà sanitaria. Ad esempio, “un farmaco per tutti” e “una visita per tutti”, voluti fortemente dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe».Ma, tornando alle prenotazio­ni, visto il contributo offerto al sistema sanitario, sarebbe forse giusto che il pubblico si facesse carico di questo costo, evitando di scaricarlo sui cittadini.

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Il servizio Le farmacie possono prenotare le visite specialist­iche

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