Corriere del Mezzogiorno (Campania)
TEATRO IN GALLERIA MOSCATO A CASA MORRA
Sempre più frequenti gli spettacoli negli spazi espositivi dell’arte contemporanea
La tendenza
Il teatro torna negli spazi delle arti visive. Dopo l’apertura con Deflorian e Tagliarini protagonisti di «Rzeczy-Cose» al Museo Nitsch, la rassegna «Voci e altri invisibili» a cura di Casa del Contemporaneo entra nel vivo con l’omonimo spettacolo di Enzo Moscato, che dà il titolo all’intero ciclo. L’appuntamento è per domani alle 19 in Casa Morra, il nuovo spazio di Peppe Morra alla Salita Raffaele a Materdei. Qui l’attore, autore e regista napoletano proporrà una creazione legata al tema delle presenze «altre» che circondano la nostra vita. Storie di fantasmi, «spiritelli», «munacielli» e «‘mbriane», con cui il popolo napoletano dialoga costantemente.
«Un incontro dell’umano e del familiare – spiega Moscato - con l’elemento mitico e favoloso che da sempre a Napoli abita i cuori e le case». La protagonista è Nanà, «l’anima candida e reietta di creatura al servizio “minuto” delle donne di un bordello sui Quartieri Spagnoli, nella città occupata dai nazisti nel 1943». Il tutto raccontato senza «quarta parete», come accade nelle gallerie d’arte. Un rapporto, quello fra teatro e spazi artistici, cresciuto nel corso del ‘900 e che negli ultimi anni ha visto a Napoli diverse esperienze. A partire da quelle di Francesco Saponaro, regista attratto dal contesto artistico per i suoi allestimenti, come dimostra «Le Mura di Argo, uno Studio per “L’Agamennone” di Eschilo», diretto nel 1999 con Andrea De Rosa nella Fondazione Morra, allora al Palazzo dello Spagnolo, o cinque anlo ni dopo l’itinerante «Arpa muta, melopea per Pino Pascali. Alè Alè Cita», all’interno della mostra sull’artista pugliese a Castel Sant’Elmo. Nel 2008 fu il Madre ad aprire le sue sale al teatro con «England» di Tim Crouch, diretto da Carlo Cerciello, con Paolo Coletta e Mercedes Martini, mentre nel 2015 Mirko De Martino presentò il suo «Vissi d’arte» al Pan. Infine ancora il Museo Nitsch, scorso anno con Antonella Stefanucci, protagonista dell’ironico «L’artista incompresa», un re nudo dell’arte concettuale.