Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sindaco contro governo «Bloccate le nostre casse sit-in sotto Palazzo Chigi»
De Magistris: «Vogliono metterci in ginocchio, ma resistiamo Il 21 protesteremo a Roma, devono rispettare gli impegni presi»
Un durissimo attacco
NAPOLI contro il ministro dell’Interno, Marco Minniti, sulle questioni sicurezza e cortei, e un altro al Governo «che ha consentito la vergogna del pignoramento delle casse della terza città d’Italia». Luigi de Magistris ieri è stato un fiume in piena.
La presentazione del romanzo del giornalista Enrico Fierro, che si snoda negli anni del dopo terremoto, ha offerto al sindaco anche l’occasione di ritornare su una questione che aveva già sollevato in mattinata, quella dei conti della sua amministrazione che sono paralizzati da richieste di creditori che risalgono ad epoche precedenti.
«In questi giorni — ha detto — il Comune di Napoli ha le casse bloccate a causa di un consorzio che si chiama Cr 8 e che nel 1981, quando io avevo 14 anni, realizzò il collettore fognario Volla – Napoli su fondi della legge post sisma. A questo debito si aggiunge il credito che rivendica l’Unità tecnico amministrativa della Protezione Civile per vicende relative all’emergenza rifiuti, verificatesi tra il 2005 ed il 2009 e quello che pretende il consorzio per la gestione della discarica di Pianura. Gli sperperi del fiume di denaro pubblico che ci sono stati nella stagione del post sisma, per i mondiali di calcio di Italia ‘90 e per l’emergenza rifiuti e che hanno alimentato un intreccio tra politica, criminalità ed imprenditoria pesano ancora come un macigno».
Tema, quest’ultimo, che aveva già sollevato sui social di primo mattino, annunciando una iniziativa di protesta a Roma il prossimo 21 febbraio, che coinvolgerà alcuni esponenti della sua giunta, e chiedendo ancora una volta un provvedimento da Roma che eviti la bancarotta.
«Ci ritroveremo davanti Montecitorio e Palazzo Chigi – aveva scritto in apertura della giornata sulla sua pagina facebook – per sollecitare il Governo ad intervenire immediatamente con i fatti, come da impegni presi. Da oggi parte l’organizzazione per un evento pacifico, politico, istituzionale. Napoli resiste come sempre. Siamo stufi delle chiacchiere da campagna elettorale».
Secondo de Magistris l’inerzia dell’esecutivo non è casuale, ma funzionale a paralizzare l’azione dell’amministrazione comunale in carica. «Che vergogna — ha scritto ancora — consentire il pignoramento della cassa della terza città d’Italia, della capitale del Mezzogiorno, per un debito dello Stato di quasi 40 anni fa. Si tratta di azioni chirurgiche: volete toglierci acqua e viveri, ma non ci avrete mai».
Infine le accuse a Minniti: «Sono rimasto allucinato dalle dichiarazioni del ministro degli Interni Minniti il quale, in previsione della manifestazione antifascista di Macerata, ha detto che sarebbe stato meglio che gli organizzatori avessero rinunciato al corteo, perché altrimenti l’ avrebbe vietato in nome della Costituzione. A Minniti — aggiunge — vorrei chiedere piuttosto quando accadrà che lui, ministro degli Interni, invece di proibire un corteo antifasci- sta, si attiverà per vietare le attività delle organizzazioni neofasciste. Siamo al punto che sui manifesti elettorali ci tocca di leggere il nome di un candidato di Casa Pound, un gruppo che si richiama apertamente al fascismo».
Espressioni nette ed inequivocabili, pronunciate durante la presentazione alla stazione marittima del libro «La genovese, una storia di amore e di rabbia» del giornalista e scrittore Enrico Fierro, il quale, tra l’altro, è riuscito nell’impresa di far sedere allo stesso tavolo, con il presidente dell’Autorità portuale Pietro Spirito, il primo cittadino e Tommaso Sodano, il vicesindaco che due anni e mezzo fa lasciò la giunta bruscamente, dopo dissidi e contrasti ripetuti con il capo di gabinetto Attilio Auricchio.
«Minniti — ha proseguito il sindaco —, d’altronde, è lo stesso che mi attaccò duramente quando, da sindaco, mi opposi a che Salvini, uno che non si ispira ai valori della Costituzione antifascista, potesse utilizzare uno spazio del Comune per il suo comizio. Per quella vicenda sono finito pure sotto inchiesta. Il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione e la controparte ha presentato opposizione».