Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La città rende omaggio a Galasso Il sindaco: tributati i massimi onori
Centinaia di persone per la cerimonia laica nella sede della società di Storia Patria al Maschio Angioino
«Questa era la sede più idonea in cui salutare nostro padre. In questo luogo ha trascorso gran parte della sua vita». Lo ha detto Giulia Galasso nel corso della cerimonia laica per i funerali di Giuseppe Galasso, storico e saggista scomparso all’età di 88 anni, che si sono svolti oggi nei locali della Società di Storia Patria al Maschio Angioino. Il sindaco: polemiche inutili.
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Vincenzo De Luca Una grande personalità della cultura italiana, un grande storico e testimone civile, capace di unire impegno istituzionale e politico
di Anna Paola Merone
Un essenziale cuscino di tulipani candidi è poggiato sul feretro accanto al quale sfilano accademici, intellettuali, studenti, esponenti del mondo dell’industria e gente comune. Sullo sfondo i gonfaloni della Regione, delle città di Napoli e di Pozzuoli e della città Metropolitana. É commosso e affollatissimo l’addio al professore Giuseppe Galasso, scomparso all’età di 88 anni. Nei saloni della Società italiana di Storia Patria ci sono i suoi amici di una vita, i colleghi e i tanti che hanno incrociato la sua storia umana e professionale. Anche solo attraverso i suoi studi e i suoi libri.
I figli Giulia, Francesco e Luigi e i nipoti del professore, accanto alla bara, stringono mani, si sciolgono in abbracci e ricordi. Poi comincia la cerimonia nella sala grande, dove sono stipate almeno mille persone. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca, è arrivato in anticipo, il sindaco Luigi de Magistris in ritardo di qualche minuto. Prima di entrare si ferma a parlare con i familiari di Galasso che tagliano corto sulle polemiche delle ultime ore, relative alla scelta del Comune di non offrire la Sala dei Baroni per la cerimonia e legate alla mancanza di un personale messaggio di cordoglio da parte del sindaco.
Giulia Galasso, commossa e con la voce spezzata, prende la parola dopo gli interventi istituzionali, per mettere formalmente la parola fine ad ogni contrasto e sottolinea il valore della scelta di organizzare presso la sede della Società italiana di Storia Patria l’addio al padre. «Qui, tra i libri, in un luogo che assomiglia alla sua casa è il luogo che ci è sembrato più giusto - dice -. Solo tre mesi fa in questo salone abbiamo festeggiato i suoi 88 anni ed qui dovevamo salutarlo tutti insieme».
Poi è la volta del figlio Luigi, che legge alcune righe. Il ricordo pubblico e privato di un genitore speciale che ha lasciato un vuoto immenso e inatteso. «Parlavamo di tante cose belle. E anche del calcio, dove le nostre posizioni erano ahimè non coincidenti - rivela -. Era un uomo generoso sul piano familiare e come studioso. Maestro è una parola bella con cui è stato ricordato. La sua vita è stata intessuta da uno studio incessante, di notte e di giorno. Non l’ho mai visto oziare, nè andare in vacanza. A Cusano Mutri, in campagna, arrivava con casse di libri da leggere e studiare. Aveva una memoria prodigiosa, i suoi racconti erano affascinanti. Per noi é stato esempio di amore e rigore. È stato un figlio del popolo che iniziò prendendo i libri da una biblioteca ambulante».
Poi tocca al nipote dello storico prendere la parola. «Sono Giuseppe Galasso - dice il giovanotto, che ha 21 anni e gli occhi lucidi. - Un nome che è una eredità importante. Il professore è stato un riferimento che da nipote cercavo per aiuti e consigli . Mi mancherà il suo abbraccio possente e il suo “sì” tonante quando rispondeva al telefono». Poi è la volta della nipote Ludovica: «Per me sei stato soprattutto un grande nonno. Non ti dimenticherò mai. Ci hai insegnato a mordere la vita come hai fatto tu».
Il sindaco Luigi de Magi- stris, al termine della cerimonia, si ferma a parlare con i giornalisti. «Le polemiche non fanno onore alla memoria del professore - sottolinea -. Mai c’è stata una assenza, abbiamo tributato gli onori massimi ad un eccellente storico, punto di riferimento indissolubile del mondo accademico partenopeo, nazionale e internazionale. Uomo apprezzato da chi condivideva le sue idee politiche e sempre rispettato, nelle sue analisi critiche, anche da chi non ne condivideva il pensiero politico. L’unica nota stonata sono state le polemiche che qualcuno ha ritenuto di fare sporcando una giornata di così bella unità di Napoli, città con pensieri differenti di cui Galasso, partenopeo doc, era espressione con il suo pensiero laico, critico e autonomo». Non dice di più il sindaco, non spiegando perché non ha sottoscritto un personale messaggio di cordoglio o perché per il professore non si sono schiuse le porte della sala dei Baroni. Ma le polemiche sono davvero lontanissime dalla sobria cerimonia laica organizzata dalla famiglia Galasso. Scandita da ripetuti applausi alla memoria di un uomo che è andato via fra i suoi libri, non cedendo spazio alla pressione degli anni.