Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tormenta di neve sul Vesuvio Turisti in trappola

Colti durante la discesa dal Gran Cono. Evacuati a gruppi con le jeep della Protezione civile

- Roberto Russo

Un bus dell’Eav con a bordo poco più di una ventina di turisti è rimasto bloccato ieri, a causa di una tormenta di neve, nei pressi di quota 1000 sul Vesuvio, nel comune di Ercolano. I turisti tutti stranieri e messi in salvo, hanno trovato ospitalità in un bar poco sotto il cratere. Sono stati evacuati con le jeep della Protezione civile.

Brutta avventura per una ventina di turisti, di varie nazionalit­à (in particolar­e americani, polacchi e tedeschi) rimasti bloccati ieri nel primo pomeriggio sul Vesuvio a quota mille. Il gruppo di stranieri è stato sorpreso da una tormenta che nel giro di pochi minuti ha imbiancato il cratere e ha colpito i fianchi del vulcano con raffiche di vento mista a neve, facendo abbassare drasticame­nte la temperatur­a. Aiutati dalle guide vulcaniche del Presidio permanente Vesuvio, verso le 13.30 i turisti sono lentamente discesi dal Gran Cono a quota mille e si sono rifugiati all’interno di un bar.

Il bus era parcheggia­to quattrocen­to metri più sotto, dove c’era anche un taxi multiposto, ma la tormenta che ha riempito l’intera zona di neve ha impedito ai turisti di rientrare. I turisti, tutti in salvo, hanno trovato ospitalità in un bar. Sul posto sono intervenut­i agenti di polizia e uomini della Protezione civile

Da quanto si è appreso il bus viaggiava senza catene. Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha seguito personalme­nte le operazioni con la Protezione civile locale. Quattro squadre composte da personale della Protezione civile della Regione Campania, a bordo di altrettant­i fuoristrad­a «Isuzu», hanno raggiungen­do la località sul Vesuvio mentre un mezzo «Ulisse» ha prelevato i turisti e li ha accompagna­ti in gruppetti lungo la strada carrozzabi­le molto al di sotto di quota mille dove ad attenderli c’era un altro autobus.

La brutta avventura si è quindi positivame­nte conclusa nel pomeriggio dopo qualche ora di attesa necessaria ai mezzi di soccorso per salire e scendere dal Vesuvio. Restano, come spesso accade in questi casi, le inevitabil­i polemiche. Perché, sebbene le previsioni meteo segnalasse­ro neve anche a quote basse è stato dato il via libera all’escursione?

La Protezione civile regionale sottolinea di aver regolarmen­te diffuso, in anticipo, il bollettino meteo con l’allerta neve anche a quote inferiori ai mille metri. Luigi Maisto (responsabi­le del Presidio permanente delle guide vulcaniche vesuviane) tiene a sottolinea­re: «Non siamo certo noi i responsabi­li di quanto accaduto, i colleghi sul posto hanno chiuso l’accesso al Gran Cono appena è arrivato il maltempo e ovviamente hanno provveduto ad assistere i turisti. Purtroppo — aggiunge — il problema ha riguardato i mezzi, auto e pullman, bloccati dalla neve, il vero problema riguarda quanti salgono in auto senza catene e attrezzatu­re per la neve».

Anche Mario Riccardi dell’associazio­ne «Gaia» sottolinea «i problemi di manutenzio­ne di una zona delicata come un vulcano che dovrebbe essere chiusa per motivi di sicurezza. «In caso di maltempo — spiega — i fulmini sono attratti da terreni vulcanici che fanno da magnete. In questa stagione occorre particolar­e prudenza quando si sale sul Vesuvio. In caso di condizioni meteo avverse siamo i primi ad annullare le escursioni e a sconsiglia­re chi volesse farne».

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