Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Daniele: via gli uffici da Castel Nuovo per ospitare i suoi libri
C’è una singolare identità tra la sede della Società di Storia Patria al Maschio Angioino e la casa dello storico Giuseppe Galasso a Pozzuoli. Questo rispecchiamento simbolico è stato messo in evidenza ieri con commossa naturalezza dai figli dello studioso, prima Giulia, poi Luigi che ha detto: «Questa sala per tanti versi ricorda la biblioteca di papà, cinquantamila volumi che si accrescevano continuamente con disappunto di nostra madre che guardava con preoccupazioche ne logistica ogni nuovo pacco in arrivo».
Ieri, in queste pagine, la presidente della Società di Storia Patria Renata De Lorenzo, ha auspicato che al «Fondo Galasso» già esistente per volontà del professore — che in vita donò all’istituzione una parte dei suoi libri — possa aggiungersi l’intera biblioteca «da sistemare degnamente negli spazi del Maschio Angioino inspiegabilmente ancora destinati a uffici amministrativi». A salutare Galasso per l’ultima volta c’era anche l’assessore comunale alla cultura Nino Daniele.
Ritiene possibile il trasferimento degli uffici altrove e la destinazione dei locali alla biblioteca Galasso?
«Certo. Non solo è un desiderio legittimo, ma lo facciamo an- nostro in nome della memoria del professore e per valorizzare al massimo la sua eredità culturale. Se la famiglia fosse d’accordo, come speriamo, potremmo liberare non solo il secondo piano di quest’ala, ma anche altri spazi del Maschio Angioino e destinarli ad ospitare questa biblioteca così importante e strategica per il Mezzogiorno e l’Europa intera».
Rimane nell’ambito dei «desideri» o pensa a una fattibilità rapida.
«Il Comune sta già lavorando in questa direzione: per noi destinare il Maschio Angioino a una fruizione completamente culturale, trasferendo altrove gli uffici amministrativi in parte già migrati a Palazzo Cavalcanti, è una priorità. L’ampliamento degli spazi del Museo, l’apertura della Cappella Palatina per mostre d’arte contemporanea, sono già dei fatti concreti. Il terzo polo di fruizione del castello è, ap- punto, la Società di Storia Patria che, arricchita della biblioteca Galasso diventerebbe uno dei centri propulsivi della cultura cittadina, godendo peraltro di una sede così simbolica e centrale per il Regno di Napoli cui Giuseppe Galasso ha dedicato tante delle sue energie intellettuali. Così quella che è già stata per trent’anni la casa dello studioso potrebbe, attraverso la presenza dei suoi libri, continuarlo ad essere».
Non sono operazioni che si fanno a costo zero. Avete già immaginato come reperire i fondi per un possibile adeguamento delle aree?
«I lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza di Castel Nuovo devono essere finanziati dal Ministero per i beni culturali e ambientali. Ovviamente faremo tutto il possibile perché questo avvenga rapidamente».