Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Francini: «Giusto puntare soltanto al campionato»

- Manuel Parlato

Contro la Lazio il gioco degli azzurri è stato perfetto

«Bisogna concentrar­si

NAPOLI solo sul campionato». Il consiglio arriva da Giovanni Francini, che vinse 30 anni fa l’unica coppa Uefa ad oggi custodita nella bacheca del Napoli. Stagione 1988-89, il Napoli, dopo aver eliminato il Paok Salonicco, affronta nei 16esimi proprio le vecchie «Locomotive» di Lipsia. Un pari, 1-1, in terra tedesca, poi una vittoria per 2-0 al San Paolo. Francini in entrambe le partite indossò i panni di «bomber di notte».

Cosa ricorda di quelle due gare che permisero al Napoli di passare il turno?

«All’andata non fu semplice, i tedeschi avevano poche individual­ità, ma grande fisicità. Passammo in svantaggio, poi segnai il gol del pari ad una ventina di minuti dalla fine, strappando un pareggio che ci permise di affrontare la gara di ritorno con più tranquilli­tà. Ed infatti, al San Paolo segnai ancora io di testa dopo due minuti, su cross perfetto di Maradona. Poi misi lo zampino anche sull’autogol del 2-0 che chiuse la pratica tedesca. Insomma, segnai due gol e mezzo, gli unici che realizzai in quella competizio­ne».

Quella squadra vinse in Europa: il Napoli di quest’anno a cosa deve puntare?

«Al campionato. Sono sicuro che Sarri darà minuti ai giocatori fin qui poco utilizzati. Ha gli uomini già contati ed è giusto che si punti ad una sola competizio­ne».

Che differenze e analogie ci sono tra quel Napoli e questo?

«Quel Napoli aveva il giocatore più forte di tutti i tempi, Maradona, e anche altri grandi giocatori, ma questo Napoli ha un gioco che sinceramen­te non vedevo da diversi anni nel nostro campionato».

A chi possiamo paragonare nel gioco il Napoli di Sarri?

«E’ superiore ed è ancora più bello da vedere rispetto al Milan di Sacchi degli anni Novanta ed è molto vicino al Barcellona di Pep Guardiola di qualche anno fa. Contro la Lazio ho visto quasi la perfezione».

Lo scudetto quando può decidersi?

«Nello scontro diretto e qualche punto si può ancora rosicchiar­e. Sarebbe determinan­te anche sotto il profilo psicologic­o».

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