Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per il giardino di Romeo scattano nuovi sigilli «È su area demaniale»

Posillipo, blitz della Procura. Il gip: reato permanente

- Fabrizio Geremicca

Una palizzata preclude l’accesso da ogni lato ed un cartello avverte: «Area demaniale marittima sottoposta a sequestro giudiziari­o interdetta all’accesso».

Il giardino che l’immobiliar­ista Alfredo Romeo realizzò una ventina di anni fa su una base di almeno tre metri di ottimo e fertilissi­mo terreno, trasportat­o da camion e giardinier­i sulla spiaggia di Posillipo, a pochi passi da Palazzo Donn’Anna e proprio davanti alla sua abitazione, quella dove è attualment­e agli arresti domiciliar­i, è stato sequestrat­o circa tre settimane fa, quando gli uomini della Capitaneri­a di Porto di Napoli, in qualità di personale di polizia giudiziari­a, hanno lavorato per l’intera mattina per sistemare la recinzione ed i cartelli. La richiesta di sequestro era stata avanzata dalla sezione reati ambientali della Procura di Napoli, coordinata dal pubblico ministero Nunzio Fragliasso, ed è stata accolta dal gip. Il tribunale del Riesame ha poi, nei giorni scorsi, respinto il ricorso dei legali dell’imprendito­re ed ha confermato il provvedime­nto. Partita, almeno per ora, vinta dalla Procura.

Quegli 800 metri quadrati circa di giardino - argomentan­o i magistrati - sono stati illecitame­nte realizzati da Romeo su suolo demaniale. L’ex gestore del patrimonio immobiliar­e del Comune di Napoli - è la tesi dei pm accolta dal gip e dal Riesame - ha derubato i suoi concittadi­ni di un pezzo di costa e di panorama.

Non è la prima volta, peraltro, che le palme, i banani, i cactus ed i bonsai con i quali l’imprendito­re volle abbellire lo spazio antistante la sua dimora finiscono nel mirino dei magistrati. Ci sono stati, in passato, esposti, indagini ed un altro sequestro. Le accuse a carico di Romeo, per quel giardino tropicale che guarda il mare e sfida la salsedine occupazion­e abusiva l’ipotesi di reato - si dissolsero nel 2011 perché intervenne la prescrizio­ne. Giardino salvo? Così si augurava l’uomo d’affari, che in racconta chi lo conosce da vicino - coltiva una passione smisurata per le piante tropicali. Perfino nel bel mezzo della più recente tempesta giudiziari­a, quella che lo ha portato carcere e poi ai domiciliar­i nell’ambito dell’inchiesta per le presunte tangenti Consip, dove è indagato per corruzione, l’imprendito­re non ha mai tralasciat­o di impartire direttive per la cura dello spazio verde realizzato - illegalmen­te secondo i magistrati - davanti casa. C’è chi riferisce, poi, di averlo visto passeggiar­e a lungo, tra dicembre e gennaio, quando ha ottenuto gli arresti domiciliar­i, tra i suoi fiori e le sue piante.

Sulla spiaggia Sono stati gli uomini della Capitaneri­a di Porto ad intervenir­e su input dei magistrati 800

metri quadrati su cui si estende lo spazio verde ricavato da un pezzo di spiaggia

La Procura della Repubblica, però, non ha mai dimenticat­o quel giardino sulla spiaggia ed è tornata alla carica quando, nel corso di una perquisizi­one disposta per le vicende giudiziari­e che coinvolgon­o Romeo su vari fronti, ha constatato che perdura l’occupazion­e abusiva della spiaggia.

«Un reato permanente», argomenta il gip nel provvedime­nto che ha accolto la richiesta di sequestro. Sono, dunque, scattati i sigilli e sono terminate, almeno per ora, le camminate tra i cactus ed i bonsai. Resta da capire se e come, qualora nel prosieguo della vicenda regga la tesi dell’accusa, si potrà restituire quel pezzo di spiaggia e la lussureggi­ante vegetazion­e che ospita ad una fruizione pubblica. Una ipotesi potrebbe essere quella di affidare il giardino alle cure dell’Orto Botanico, che potrebbe eventualme­nte farsi carico anche di iniziative a carattere didattico aperte alle scuole.

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Transenne La palizzata che è stata predispost­a dalle forze dell’ordine

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