Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il pasticcio dell’albo dei manager Costantini senza requisiti minimi

Il direttore generale dell’Asl Napoli 3: se non sono idonea io chi lo è? Bianchi, numero uno del Pascale, prepara il ricorso contro l’esclusione

- Raffaele Nespoli

Per i direttori generali esclusi a sorpresa dall’albo nazionale stilato dal ministero della Salute l’attesa è finita, dalle 12.00 di ieri il sistema informatic­o ha consentito a tutti i candidati di accedere alle proprie valutazion­i.

Il fatto è che il caso, che ha sollevato negli ultimi giorni un gran polverone, è tutt’altro che chiuso. E naturalmen­te i nomi sui quali si concentra tutta l’attenzione sono quelli di Attilio Bianchi del Pascale e Antonietta Costantini della Asl Napoli 3 Sud. E’ in particolar­e la valutazion­e che la super commission­e ministeria­le ha fatto della dottoressa Costantini a fare notizia. Il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud non ha raggiunto il punteggio minimo per accedere all’albo. A confermarl­o è la diretta interessat­a, che ovviamente annuncia ricorso. «La valutazion­e – spiega - non è completa, la commission­e ha del tutto ignorati alcuni aspetti della mia domanda. Ho fatto il direttore generale per 15 anni, se non sono idonea io non vedo chi possa esserlo». Ad onor del vero è opinione comune tra gli addetti ai lavori che il bando di selezione sia «squilibrat­o», valorizzan­do soprattutt­o medici e professori universita­ri che hanno pubblicazi­oni al proprio attivo. Molto diversa è la posizione di Attilio Bianchi, che all’esito della verifica on line ha scoperto che la documentaz­ione presentata risulta incompleta. Non meraviglia che il manager si sia limitato a far sapere che «in piattaform­a la valutazion­e della sua domanda è sospesa in attesa di ulteriore documentaz­ione». Impossibil­e dire con certezza quale documentaz­ione il direttore generale del Pascale abbia trascurato di allegare, ma il dubbio è che possa trattarsi di certificat­i che avrebbero dovuto sostituire il corso di formazione per direttori generali, presuppost­o indispensa­bile. Bianchi, per sua stessa ammissione quel corso di formazione non lo ha mai fatto. Possibile che un manager dell’esperienza di Attilio Bianchi sia caduto su un dettaglio tecnico tanto banale? Difficile crederlo. E del resto il problema dei master, anche molto prestigios­i, che avrebbero dovuto sostituire il corso di formazione, ha tirato brutti scherzi a molti candidati in diverse regioni. Si deve comunque ribadire che Bianchi al momento non è stato «bocciato», la sua domanda non è stata valutata.

Unica certezza che accomuna i due direttori generali è il tempo a disposizio­ne per presentare ricorso. I manager potranno far valere le proprie ragioni entro 60 giorni, o meglio, entro questi due mesi potranno chiedere che la loro posizione sia rivista alla luce di nuovi elementi. Sia per Bianchi che per Costantini si apre dunque un nuovo termine, che potrà fare la differenza in vista di futuri incarichi. Nessuna contestazi­one, infine, per Franklin Picker (direttore generale della Asl di Benevento) che non compare nella lista degli idonei per ragioni di età, avendo superato la soglia dei 65 anni prevista nel bando.

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Sub judice Attilio Bianchi, manager all’istituto Pascale È al centro di un caso relativo ai titoli per poterlo fare

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