Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli azzurri crollano in casa Europa League (quasi) addio
L’ impiccio potrebbe avere vita molto breve, e così anche il velo di ipocrisia sul fascino della competizione internazionale andrà finalmente tolto dal volto rude e combattivo di una squadra concentrata su un solo e grande obiettivo. Novanta minuti in Germania prima di dire addio all’Europa League, mai così scomoda nell’anno in cui tutto sembra aggiustarsi per la conquista del titolo italiano.
Il Napoli perde 3-1 contro il Lipsia e stacca la spina con l’Europa. Il gioco si fa adesso molto duro e le energie mentali, oltre che quelle fisiche, non saranno mai abbastanza. L’asticella si alzerà a partire da domenica prossima quando in campo, per prima, ci andrà la Juventus. E il pensiero, due ore più tardi, dovrà essere solo quello di adeguarsi al risultato della diretta concorrente che avrà disputato il derby della Mole contro il Torino. Le scorie della fredda notte di Europa League non sono da buttare. Il Napoli ha dimostrato infatti di saper essere, all’occorrenza, una squadra leggera. Di quelle che riescono nonostante le lezioni incessanti di rigore del proprio allenatore ad adattarsi alla competizione e all’avversario. E a questo punto la sconfitta contro il Lipsia diventa un dettaglio di cui non dolersi troppo. Un particolare su cui neanche i protagonisti che hanno conquistato finalmente la vetrina del campo (le cosiddette riserve) dovranno troppo approfondirsi. Vale la pena di sottolineare il primo gol di Ounas, il piccoletto franco algerino che tre settimane fa aveva la valigia pronta. L’aria che si respira nello spogliatoio è unica e anche chi gioca poco in campionato non ha alcuna velleità di andare avanti in Europa. È la forza del gruppo, valore aggiunto in prospettiva scudetto.