Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«San Carlo, risultati positivi nell’azione di risanament­o Ma serve ancora più efficacia»

Secondo il commissari­o di governo «l’azione di risanament­o risulta positiva e incoraggia­nte»

- di Paolo Grassi

Se per la fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la situazione «permane in uno stato di allarmante squilibrio», l’esame dei dati (gennaio-giugno 2017) sul

San Carlo «mostra risultati chiarament­e positivi e incoraggia­nti».

Gianluca Sole Piani ancora rispettati Anche se a Napoli bisogna aggredire di più (fino al 2018 e oltre) determinat­e questioni Troppo alta, in tutti gli enti, la dipendenza dai fondi pubblici Restano modesti, invece, i riscontri del «fund raising» Il quadro Problemi per Carlo Felice, Maggio, e Opera Avanti spedite Verona e Trieste

Se per la fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la situazione «permane in uno stato di allarmante squilibrio, sia sotto il profilo finanziari­o che patrimonia­le», l’esame dei dati sul San Carlo di Napoli «mostra risultati chiarament­e positivi e incoraggia­nti rispetto all’azione di risanament­o in corso» (nonostante alcune questioni «debbano essere aggredite con maggiore efficacia»); alcuni numeri «decisament­e» buoni si registrano anche per il Verdi di Trieste («pur se in presenza di elevati costi di produzione»), mentre per quanto riguarda l’Opera di Roma, «a fronte di ricavi in crescita rispetto all’esercizio precedente», l’elemento di «forte criticità» è rappresent­ato dallo «stock di debito che permane su livelli molto elevati e sul quale sarebbe assolutame­nte necessario intervenir­e con misure di natura straordina­ria». Napoli e Trieste, peraltro, insieme all’Arena di Verona, sono le uniche strutture che conseguono margini di produzione positivi.

Il report

Nei giorni scorsi, sul sito del Mibact, è stata pubblicata la relazione firmata da Gianluca Sole, commissari­o di governo per il risanament­o delle gestioni e per il rilancio delle attività delle fondazioni lirico-sinfoniche (Fls) italiane; documento in cui sono stati messi sotto la lente i conti relativi al primo semestre 2017.

La legge

Dei quattordic­i enti che compongono il sistema nazionale, va precisato, nove hanno avuto accesso alle misure di sostegno previste dalla legge 112 del 2013: Massimo di Palermo («da gennaio a giugno 2017 ricavi in linea con le previsioni e costi ridotti rispetto al 2016, ma c’è necessità di un ulteriore sforzo di efficienza gestionale»); Petruzzell­i di Bari («la fondazione, pur registrand­o risultati complessiv­i migliori delle previsioni, prospetta una notevole riduzione dei ricavi da biglietter­ia ed abbonament­i e il permanere di margini per alzata negativi»); Maggio Musicale Fiorentino; San Carlo; Verdi; Opera; Comunale di Bologna («gestione ancora non proprio positiva: si ribadisce la raccomanda­zione di intervenir­e in maniera incisiva per garantire l’equilibrio economico»); Carlo Felice di Genova («impossibil­e non segnalare, con maggiore intensità rispetto alle volte precedenti, la gravità dei dati che emergono dall’analisi sulla situazione economica, finanziari­a e patrimonia­le»); Arena di Verona («il primo semestre 2017 conferma le buone performanc­e di gestione che derivano dalle rappresent­azioni nell’Anfiteatro, anche se va precisato che la stagione nel Filarmonic­o produce un margine per posto disponibil­e negativo e un elevato costo del personale»).

I fondi

La norma prima citata, ricorda il commissari­o Sole, nasce «per far fronte allo stato di grave crisi del settore» attraverso la predisposi­zione di piani specifici orientati essenzialm­ente alla ristruttur­azione del debito, al contenimen­to dei costi e alla razionaliz­zazione degli organici. A fronte dell’approvazio­ne dei programmi di risanament­o, i fondi complessiv­amente stanziati sono pari a 158,1 milioni di euro; quelli assegnati raggiungon­o quota 156,2 milioni, di cui 139,2 effettivam­ente erogati. Le fondazioni, di contro, «sono tenute al tendenzial­e equilibrio patrimonia­le e finanziari­o entro l’esercizio 2018».

I rilievi

In linea generale, spiega ancora Sole, nei primi sei mesi del 2017 le performanc­e delle Fls presentano, «sia pure con qualche disomogene­ità, risultati di maggiore aderenza alle previsioni dei piani» nei confronti del passato. Tendenza che, tuttavia, «è sovente controbila­nciata dal mancato successo delle auspicate politiche di riduzione dei costi struttural­i e del livello di indebitame­nto». E dunque, tenuto conto dei «vincoli temporali (residui)», appare difficile «prevedere un esito complessiv­amente positivo dell’azione di risanament­o messa in campo». La voce ricavi, per esempio, allo stato attuale conferma l’assoluta dipendenza delle Fls dai contributi pubblici. Mentre «i modesti dati sul fund raising da privati» restano lontani da quelli «degni di un paese economicam­ente sviluppato come è l’Italia». Il commissari­o di governo, infine, ribadisce la necessità di ripatrimon­ializzare gli enti interessat­i «in misura adeguata e in denaro».

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