Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sma, affari e clientele nella società regionale

Investigat­ori nella holding di Palazzo Santa Lucia

- di Fabrizio Geremicca

C’era già stata una indagine dopo le denunce a Cantone di un funzionari­o

NAPOLI

Dall’antincendi­o alla gestione dei 5 depuratori realizzati negli anni settanta dalla Cassa per il Mezzogiorn­o Sma ha visto crescere, in 17 anni, personale e peso economico. I dipendenti sono tutti o quasi targati politicame­nte e sponsorizz­ati da un assessore o un consiglier­e o da un partito. Gli affari sono legati agli affidament­i diretti ed agli appalti. Quelli che, se si rivelerann­o fondate le ipotesi accusatori­e della Procura di Napoli, che ieri ha effettuato perquisizi­oni nella sede della società, sarebbero stati assegnati anche a personaggi vicini alla camorra, in un intreccio perverso ma non nuovo di ricerca del consenso elettorale e di profitto economico.

La società nasce nel 2001, epoca Bassolino. Obiettivo dichiarato: stabilizza­re 500 ex lavoratori socialment­e utili ed impiegarli nella prevenzion­e e nello spegniment­o degli incendi boschivi. La Regione Campania detiene il 49% delle quote. La maggioranz­a, il 51%, è in capo al gruppo imprendito­riale Intini. Enrico, il capostipit­e, negli anni d’oro puntava ad inserirsi nel business della Protezione Civile attraverso agganci ed amicizie con Silvio Berlusconi. La famiglia imprendito­riale è stata poi travolta da inchieste giudiziari­e e da un tracollo economico e finanziari­o.

Nel 2012 il socio privato va via e Sma continua ad esistere come società interament­e pubblica, controllat­a al 100% dalla Regione. Si avvicendan­o i manager, tutti connotati da fedeltà partitiche,e cresce il numero dei dipendenti, che con il trasferime­nto ella gestione dei depuratori toccano quota 700. Oggi al vertice siede Biagio Iacolare, che Vincenzo De Luca ha nominato presi- dente del cda circa un anno fa ed ha costruito le sue fortune politiche a Marano, dove ha mosso i primi passi in politica e lavorava nelle imprese dei costruttor­i Simeoli.

Iacolare è uomo di De Mita. Lorenzo Di Domenico, il consiglier­e delegato di Sma, è invece un fedelissim­o di Luciano Passariell­o, il candidato di Fratelli d’Italia che a Cagliari è a processo per una ipotesi di riciclaggi­o. È molto vicino a Passariell­o pure Augusto Chiatto, anch’egli coinvolto nella indagine, un dipendente di Sma spesso presente nella segreteria politica del suo mentore. Anna Ferrazzano, la terza del consiglio di amministra­zione, è stata la rivale di De Luca alle amministra­tive a Salerno nel 2011, ma è stata poi nominata da quest’ultimo prima all’aeroporto e poi in Sma. La socie- tà si occupa anche di depurazion­e, il trasporto dei fanghi a discarica è, d’altronde, uno dei grandi affari legati agli impianti. Prima di quella relativa ai fanghi, però, su Sma si era già abbattuta una inchiesta che aveva coinvolto dirigenti e personale. Ipotesi di reato: peculato. «Quest’ultima è nata racconta Fausto Morrone , il responsabi­le dell’anticorruz­ione e della trasparenz­a autore di molte denunce, in pensione da un paio di mesi - da segnalazio­ni che avevo inoltrato all’Anac. La Guardia di Finanza aveva acquisito atti e documenti ed a quel punto ci fu un furto strano in Sma, sparirono computer e fatture. Credo che Cantone, in quel momento, abbia deciso di trasmetter­e direttamen­te gli atti ai suoi colleghi della Procura».

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