Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sma, affari e clientele nella società regionale
Investigatori nella holding di Palazzo Santa Lucia
C’era già stata una indagine dopo le denunce a Cantone di un funzionario
NAPOLI
Dall’antincendio alla gestione dei 5 depuratori realizzati negli anni settanta dalla Cassa per il Mezzogiorno Sma ha visto crescere, in 17 anni, personale e peso economico. I dipendenti sono tutti o quasi targati politicamente e sponsorizzati da un assessore o un consigliere o da un partito. Gli affari sono legati agli affidamenti diretti ed agli appalti. Quelli che, se si riveleranno fondate le ipotesi accusatorie della Procura di Napoli, che ieri ha effettuato perquisizioni nella sede della società, sarebbero stati assegnati anche a personaggi vicini alla camorra, in un intreccio perverso ma non nuovo di ricerca del consenso elettorale e di profitto economico.
La società nasce nel 2001, epoca Bassolino. Obiettivo dichiarato: stabilizzare 500 ex lavoratori socialmente utili ed impiegarli nella prevenzione e nello spegnimento degli incendi boschivi. La Regione Campania detiene il 49% delle quote. La maggioranza, il 51%, è in capo al gruppo imprenditoriale Intini. Enrico, il capostipite, negli anni d’oro puntava ad inserirsi nel business della Protezione Civile attraverso agganci ed amicizie con Silvio Berlusconi. La famiglia imprenditoriale è stata poi travolta da inchieste giudiziarie e da un tracollo economico e finanziario.
Nel 2012 il socio privato va via e Sma continua ad esistere come società interamente pubblica, controllata al 100% dalla Regione. Si avvicendano i manager, tutti connotati da fedeltà partitiche,e cresce il numero dei dipendenti, che con il trasferimento ella gestione dei depuratori toccano quota 700. Oggi al vertice siede Biagio Iacolare, che Vincenzo De Luca ha nominato presi- dente del cda circa un anno fa ed ha costruito le sue fortune politiche a Marano, dove ha mosso i primi passi in politica e lavorava nelle imprese dei costruttori Simeoli.
Iacolare è uomo di De Mita. Lorenzo Di Domenico, il consigliere delegato di Sma, è invece un fedelissimo di Luciano Passariello, il candidato di Fratelli d’Italia che a Cagliari è a processo per una ipotesi di riciclaggio. È molto vicino a Passariello pure Augusto Chiatto, anch’egli coinvolto nella indagine, un dipendente di Sma spesso presente nella segreteria politica del suo mentore. Anna Ferrazzano, la terza del consiglio di amministrazione, è stata la rivale di De Luca alle amministrative a Salerno nel 2011, ma è stata poi nominata da quest’ultimo prima all’aeroporto e poi in Sma. La socie- tà si occupa anche di depurazione, il trasporto dei fanghi a discarica è, d’altronde, uno dei grandi affari legati agli impianti. Prima di quella relativa ai fanghi, però, su Sma si era già abbattuta una inchiesta che aveva coinvolto dirigenti e personale. Ipotesi di reato: peculato. «Quest’ultima è nata racconta Fausto Morrone , il responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza autore di molte denunce, in pensione da un paio di mesi - da segnalazioni che avevo inoltrato all’Anac. La Guardia di Finanza aveva acquisito atti e documenti ed a quel punto ci fu un furto strano in Sma, sparirono computer e fatture. Credo che Cantone, in quel momento, abbia deciso di trasmettere direttamente gli atti ai suoi colleghi della Procura».