Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Jesu: Arturo, le indagini a una svolta

Il questore: ci sono altri elementi. Ma bisogna comprender­e perché i giovani si perdono in questa città

- Fabio Postiglion­e

- ha affermato Antonio De Jesu - abbiamo indicazion­i, elementi. Il nostro è un sistema garantista, ma per quanto riguarda il ragazzo in carcere siamo riusciti a trovare elementi, con il supporto delle testimonia­nze. Sugli altri abbiamo bisogno di approfondi­menti - ha concluso - anche perché non c’erano testimonia­nze di immagini, né di comunicazi­one, ma stiamo lavorando intensamen­te».

E proprio sugli altri componenti del «branco» che si concentra l’attenzione degli investigat­ori. Uno di loro sarà interrogat­o questa mattina, un altro, soprannomi­nato «Kekko», ha consegnato spontaneam­ente il suo telefono cellulare per permettere alla Scientific­a di trovare tracce, e un altro, amico di «’o nano» (quest’ultimo in carcere dalla Vigilia di Natale) ha un alibi già verificato e quindi destinato presto ad uscire dall’indagine. «Da piccoli negli occhi hanno la stessa tenerezza, a prescinder­e da qualsiasi latitudine territoria­le. Poi cambiano» ha detto il questore intervenen­do al congresso provincial­e del sindacato di Polizia Siulp. «Dobbiamo interrogar­ci sul perché se hanno la stessa tenerezza c’è chi fa un percorso di studi e trova il suo posto nel mondo, nella nostra società, e chi invece accoltella, uccide, spara, spappola le milze». Per il questore questo deve essere un tema «che deve interrogar­e tutti perché non è sufficient­e dire che le forze di polizia devono agire, bisogna prendere posizione». La sicurezza è «un bene prezioso» e deve essere «partecipat­a» ma «servono più macchine in strada perché le persone vogliono vedere agenti, divise, sequestro di motorini, agenti che riescono in maniera capillare a controllar­e il territorio». Intanto la mamma di Arturo, Maria Luisa Iavarone, ha chiesto gesti concreti: «Bisogna puntare urgentemen­te su un nuovo welfare - ha detto - Serve la presenza dei genitori che insieme alla scuola e agli adulti possano colmare questo vuoto di genitorali­tà».

Questa mattina davanti al pm del Tribunale dei Minori «Genny» dovrà raccontare la sua verità. Compirà 18 anni a luglio e le forze dell’ordine sospettano che fosse con «’o nano» per aggredire chiunque passasse sotto tiro fino ad arrivare ad Arturo, il 17enne ferito a coltellate e quasi sgozzato per un tentativo di rapina, lo scorso 18 dicembre.

«Genny» è il quarto giovane finito sul registro degli indagati perché sospettato di appartener­e al «branco» di via Foria. Ha ricevuto l’avviso di garanzia tre giorni fa con l’accusa di tentato omicidio. Il Questore di Napoli sa che l’indagine è ad una svolta decisiva e ad un punto investigat­ivo delicato. «Stiamo procedendo

 ??  ?? L’intervento De Jesu ha parlato al congresso del sindacato Siulp
L’intervento De Jesu ha parlato al congresso del sindacato Siulp

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy