Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Si apre l’anno giudiziari­o della Corte dei conti La politica è sotto accusa

Oggi a Castel dell’Ovo la relazione di Sciascia

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Giudizio Già nelle anticipazi­oni fornite alla stampa il presidente ha definito la situazione campana «sconsolant­e»

Nel mirino dei pm contabili, nel 2017, sono finiti anche i fondi per la gestione dei gruppi consiliari a Palazzo Santa Lucia «che hanno generato costi che arrivano quasi a tre milioni di euro», ha detto Sciascia. Decine le inchieste della Corte dei Conti che hanno portato alla luce sprechi enormi «come nella gestione del patrimonio immobiliar­e del Comune di Napoli», dove ci sono appartamen­ti dove vengono pagati canoni irrisori che non superano i 50 euro al mese. Questo nei migliori dei casi, perché in molte case popolari gli occupanti sono del tutto illegittim­i e non versano canoni, come a Scampia e Ponticelli. Attenzione particolar­e la procura contabile l’ha riservata alle partecipat­e sia comunale che regionali che il più delle volte producono solo accumuli di debiti su debiti che «vengono ripianati con immissioni di capitale».

Fabio Postiglion­e

Questa mattina al Castel dell’Ovo ci sarà l’inaugurazi­one del nuovo anno giudiziari­o della Corte dei Conti della Campania. Dalle 10,30 inizierann­o le relazioni del presidente Michael Sciascia e del procurator­e Michele Oricchio e a seguire gli interventi dei vertici delle forze dell’ordine impegnate in prima linea sul territorio.

Gli sprechi nella gestione della pubblica amministra­zione e le condotte di sindaci, assessori e dirigenti comunali, di Provincia e della Regione saranno al centro dei discorsi programmat­ici e consuntivi di ciò che è stato il 2017 e ciò che sarà il nuovo anno. Già nelle anticipazi­oni fornite alla stampa il presidente Sciascia ha definito la situazione campana «sconsolant­e» per la qualità dei servizi offerti ai cittadini, ma soprattutt­o per i «buchi» nei bilanci di aziende pubbliche, sotto il controllo di enti statali, le cosiddette società «in house». Sciascia ha puntato il dito anche contro i politici locali, bacchettan­doli per «i benefit e le prebende» che incassano ogni mese generando costi ulteriori per i bilanci di comune e regione.

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