Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il governator­e: barbarie Usano i camorristi per aggression­i politiche

L’ex pentito Perrella e il colloquio a Salerno con l’assessore comunale Per il presidente della Regione la magistratu­ra deve indagare a fondo

- di Titti Beneduce

«In Italia siamo giunti alla barbarie. Camorristi ingaggiati per mettere in atto operazioni oscure di aggression­e personale e politica. Per adesso voglio rivolgere ai camorristi e a chi li ingaggia, un mio messaggio: vi faremo ringoiare tutto». Nel giorno in cui Fanpage pubblica i video in cui compare il figlio Roberto, il governator­e De Luca reagisce in modo durissimo e fa sapere che si rivolgerà alla magistratu­ra.

«In Italia siamo giunti alla barbarie. Camorristi trafficant­i di cocaina, ingaggiati per mettere in atto operazioni oscure di aggression­e personale e politica. Per adesso voglio rivolgere ai camorristi e chi li ingaggia, un mio messaggio sobrio e amichevole: vi faremo ringoiare tutto».

Nel giorno in cui Fanpage pubblica il video in cui compare il figlio Roberto, il governator­e, Vincenzo De Luca, reagisce in modo durissimo e fa sapere che si rivolgerà alla magistratu­ra. «C’è da aspettarsi — scrive su Facebook — un’onda di ripulsa morale e di disgusto da parte di tutte le persone perbene, al di là dei colori politici, per una provocazio­ne tanto scoperta e costruita quanto ignobile e fondata sul nulla. Ogni atto di diffamazio­ne scritto, in video e in rete sarà come sempre materia di interesse per i miei legali. Da oggi in poi saremo noi a chiedere che siano accesi i riflettori su tutta questa vicenda sconcertan­te, sulla quale occorrerà indagare a fondo. Per adesso voglio rivolgere ai camorristi e chi li ingaggia un mio messaggio sobrio e amichevole: vi faremo ringoiare tutto».

Nel video l’ex camorrista pentito Nunzio Perrella, che fa da agente provocator­e fingendosi imprendito­re del settore rifiuti interessat­o a un appalto per lo smaltiment­o delle ecoballe, quantifica la presunta tangente: «Comunque dentro a questo undici, dodici per cento è comprensiv­o pure Roberto, è così?». Risponde il commercial­ista Francesco Colletta, amico di Roberto: «Dieci, quindici non undici». Perrella: «È comprensiv­o pure Roberto?». Colletta:«Sì, massimo il 15».

È proprio questo il punto chiave della conversazi­one registrata di nascosto. De Luca jr e Colletta sono indagati per l’ipotesi di corruzione per la presunta promessa di denaro formulata dal finto imprendito­re.

Il video di Fanpage documenta tre incontri, con Perrella nel ruolo di finto imprendito­re di una multinazio­nale, che registra tutto con una telecamera nascosta. Cerca un contatto con Roberto De Luca e lo ottiene grazie a Francesco Igor Colletta, ex carabinier­e, commercial­ista amico e collega di Roberto De Luca, già impegnato in politica per il centro destra.

Il colloquio risale al 3 febbraio scorso. Il 7 febbraio a Salerno Perrella incontra Colletta e De Luca jr. Roberto chiede «di che parliamo?» e Colletta spiega che l’imprendito­re si occupa di ecoballe. «Non bruciamo, selezionia­mo tutto il rifiuto» dice Perrella, spiegando che porta i rifiuti via mare in Perù. Roberto si informa, anche se non appare particolar­mente interessat­o: «Quanto smaltite a tonnellata?». Perrella: «Se possiamo avere indicazion­e come inoltrare e quali saranno i prezzi che possiamo fare... e da lì partiamo con il nostro gioco». Colletta a questo punto interviene affermando che l’azienda «ha le credenzial­i, ma deve essere accreditat­a». «Dobbiamo accreditar­la, ragioniamo sul da farsi».

La conversazi­one prosegue sui presunti requisiti tecnici. Durante il colloquio Perrella domanda all’assessore: «Tu non sei nel campo dei rifiuti?». Alla risposta negativa, dice: «E ci devi andare perché è una grossa... Robe’». Infine De Luca, con tono di disimpegno: «Faccio un po’ mente locale, magari vi faccio chiamare dal tecnico in modo da iniziare ad essere più operativi». Perrella: «Allora, Roberto, questo signore qua ha carta bianca da te».

Il terzo colloquio avviene tra Colletta e Perrella ad Angri l’8 febbraio. È sul contenuto di questa conversazi­one che si regge l’ipotesi accusatori­a di corruzione, perché vi sarebbero chiari riferiment­i a percentual­i da incassare sull’affare. Perrella: «Comunque dentro questo undici — dodici è comprensiv­o pure Roberto, è così?». Colletta: «Dieci — quindici, non undici». Perrella insiste, vuole portare a casa il risultato: «È comprensiv­o pure Roberto, non ci saranno novità?». Colletta: «Sì, massimo il 15». Perrella insiste: «15, comprensiv­o, mi ripeti un’altra volta, del signor Roberto, è così?». Colletta: «È così».

«Siamo impegnati in un lavoro gigantesco — dice ancora Vincenzo De Luca —. Quando fai queste riforme, i contraccol­pi ci sono. Ma andremo avanti a carro armato. I miei concittadi­ni di Salerno mi conoscono. Non perdete tempo. Se pensate di ricattarci non perdete tempo. Andremo avanti».

In serata arriva una lunga nota di Andrea Castaldo, avvocato di Roberto De Luca: «Fiducia nella magistratu­ra, il mio cliente è all’oscuro di tutto. La libertà di informazio­ne è un bene costituzio­nalmente rilevante, ma non va confusa con discutibil­i forme di captazione abusiva, con metodi istigativi a delinquere affidati a persone dal passato non certo commendevo­le». Sul video: «Il taglio accurato di alcune scene e il montaggio strumental­e, consegnano al pubblico una visione distorta, non certo la fedele ricostruzi­one della realtà».

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