Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il ritorno della pizza di Salvatore alla Riviera

- Rosaria Castaldo

I clienti abituali di «Salvatore alla Riviera» che si recheranno nei prossimi giorni al ristorante, dovranno mettersi d’impegno per riconoscer­e l’ingresso del locale napoletano che, dopo oltre quattro mesi di ristruttur­azione, ha un aspetto completame­nte diverso. A sessantatr­é anni dalla nascita, l’attività ha subito una metamorfos­i completa. «Il lungo restyling ha disegnato un nuovo look, spiega Luigi Iossa comproprie­tario, insieme alla sorella Emilia: «Un’immagine più moderna coerente con un nuovo menu studiato secondo i gusti e le esigenze dietetiche della clientela contempora­nea ma sempre nel rispetto della nostra cucina tradiziona­le, basata sulle specialità di mare e sulla pizza verace». Certo che negli anni Cinquanta, epoca di apertura, l’Italia era euforica, la voglia di uscire dal buio della guerra si esprimeva attraverso la Dolce vita, faceva sognare la favola di Grace Kelly a Montecarlo. Come la promenade della

Côte d’Azur e via Vittorio Veneto a Roma, la napoletana Riviera di Chiaia era il ritrovo dei grandi divi dell’epoca: da Eduardo De Filippo a Vittorio De Sica fino al più moderno mito, Diego Maradona, tutti ospiti di «Salvatore alla Riviera». «Il ristorante - ricorda Daniela Del Gaiso, da sinistra col marito Luigi Iossa e Emilia Iossa - custodisce ancora il libro di vip che esporremo». La rinascita non ha intaccato un’unica una certezza: la pizza fatta come tradizione comanda. L’unica trasgressi­one fu ideata dal fondatore, Salvatore Iossa: il ripieno-Margherita diventato ormai un must della pizzeria n.6 dell’Associazio­ne verace pizza napoletana.

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