Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Grasso: non accetto sfide Ma il 26 saremo a Napoli contro mafia e corruzione
Il presidente del Senato
NAPOLI e leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso schiva il guanto di sfida del governatore Vincenzo De Luca, ma, di fatto, rilancia. «Non ci interessano le vicende personali - scrive su Facebook - su cui indaga la magistratura. Non risponderò alle provocazioni e alle sfide a duello sul terreno del moralismo. Il 26 febbraio saremo a Napoli per rivendicare il primato di una politica indisponibile a qualsiasi contatto con affaristi e criminali. Siamo il partito della legalità, contro la corruzione, le mafie e l’inquinamento».
Per l’intera giornata De Luca, in conseguenza della vicenda giudiziaria che ha investito il figlio Roberto, è stato il bersaglio di un fitto fuoco di fila. All’attacco il gruppo pentastellato alla Regione. «Chiediamo con forza - spiega il consigliere Valeria Ciarambino - le sue dimissioni. La nostra mozione di sfiducia è stata inviata a tutti, chi non firmerà è colluso con questo sistema».
Secondo Ciarambino le responsabilità politiche di De Luca, che non è toccato dall’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti, «sono nella nomina dei vertici della Sma Campania, partecipata regionale, oggi coinvolti nelle indagini».
Il presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico (M5S), da un lato, denuncia punta il dito contro il Tg1 che «starebbe «derubricando la notizia sullo smaltimento illecito a fatto di cronaca, e questo non è ammissibile»; dall’altro, si rivolge al segretario del Pd Matteo Renzi. «Se nel nostro movimento ci fosse stata una situazione di questo tipo, avremmo preso dei provvedimenti enormi».
Per il leader del M5S Luigi Di Maio «le minacce di De Luca sono assolutamente intollerabili e inconciliabili col suo ruolo istituzionali. Deve dimettersi immediatamente e mi aspetto che Renzi e Gentiloni prendano subito le distanze».
Il parlamentare uscente Alessandro Di Battista definisce De Luca «un poverino con la bava alla bocca». Arturo Scotto di LeU è lapidario: «tragicomico». Il suo collega di partito Peppe De Cristofaro ammonisce: «De Luca si sciacqui la bocca quando parla di Grasso». Bacchettate anche dal coordinatore di Mdp Roberto Speranza. «Si permette di dire che Grasso è un moralista da quattro soldi. Non c’è più limite al peggio». Imbarazzo nel Pd. Il governatore della Toscana Enrico Rossi ammette: «Se fosse successo da noi, mi farebbero vedere i sorci verdi». Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris chiama in causa il candidato del Pd Paolo Siani, fratello del cronista Giancarlo ucciso dalla camorra. «È stato presentato come il candidato del rinnovamento» ma «si limita a dire di non voler fare processi sommari» eppure «a lui dovrebbe stare molto a cuore il giornalismo d’inchiesta». De Magistris ribadisce anche di stare con Fanpage, la testata online che ha portato alla luce la vicenda. Il predecessore di De Luca Stefano Caldoro evidenzia che «le azioni della Regione su rifiuti e depurazione stanno inconsapevolmente ma apertamente favorendo i traffici dei truffatori e dei camorristi».