Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Le ecoballe si smaltiscono soltanto se tombate»
Silvio Berlusconi lo rivuole in campo, in prima linea, magari di nuovo a capo della Protezione civile. Ma stavolta guidando un vero e proprio ministero. Guido Bertolaso ha appena incassato l’assoluzione nel processo sulle tangenti al G8 della Maddalena e venerdì tornerà in Campania, ad Acerra, assieme all’ex Cavaliere.
Bertolaso, sta seguendo ciò che accade in Campania: gli interessi della camorra sarebbero tornati a volteggiare sul grande affare della rimozione delle ecoballe?
«Purtroppo, piange il cuore vedere come dopo tutti questi anni non sia stato risolto nulla. Il Governo ha stanziato 450 milioni di euro per togliere i 6 milioni di tonnellate di ecoballe. Ma i quattrini non servono a nulla se i problemi continuano a presentare tante complessità e soprattutto se vengono da una antica gestione del sistema dei rifiuti così perverso».
Dunque, secondo lei non c’è soluzione?
«Il problema non potrà essere risolto se non si smetterà di produrre ecoballe, poiché smaltirle è complicato e rischiosissimo: si scatenano interessi illeciti, si affollano millantatori di ogni ordine e grado pronti a spiegare che loro risolverebbero in un nonnulla la questione. Insomma, chi ha stanziato tutti quei milioni non si rende conto della portata del problema».
Lei, però, se ne rende conto?
«Certo, la soluzione praticabile resta sempre la stessa: tombare le ecoballe, dato che l’altra opzione sarebbe stata quella di realizzare un termovalorizzatore a Giugliano, massimamente garantito come quello di Acerra, dedicato esclusivamente allo smaltimento delle piattaforme esistenti».
Venerdì tornerà ad Acerra con Berlusconi. Quali ricordi si risvegliano dentro di lei?
«In quegli anni, pure tra mille difficoltà, ottenemmo risultati straordinari. Tutti, poi, si sono presi il merito di aver risolto l’emergenza rifiuti. Ma fu la coppia B&B a sciogliere i nodi. E Acerra è lì a testimoniarlo e la Campania non ha più conosciuto l’emergenza come, invece, la sta vivendo oggi Roma».