Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il sindaco: quei debiti non sono nostri Ora inizia la madre di tutte le battaglie

- Paolo Cuozzo

Per de Magistris, domani, comincia «la madre di tutte le battaglie». A Roma, davanti la sede di Montecitor­io e poi a quella di Palazzo Chigi, il sindaco si recherà insieme alla sua maggioranz­a e ai suoi assessori per manifestar­e «contro le profonde ingiustizi­e dei debiti da noi non contratti, né dalla nostra Città, che vuol dire far pagare alla nostra Terra». Nel tradiziona­le post su Facebook di primo mattino, il sindaco di Napoli alza il tiro dello scontro politico. E lo fa in piena campagna elettorale, quando cioè dalle parti di Palazzo Chigi e del Parlamento circolano pochissime anime. «Abbiamo le casse del Comune di Napoli ancora bloccate per un debito di circa cento milioni (Consorzio Cr8,

n.d.r.) contratto dallo Stato con il commissari­amento del terremoto del 1980 e per un debito di circa cinquanta milioni per il commissari­amento emergenza rifiuti in Campania degli anni 2000. Fanno pagare a noi, guarda caso, le stagioni della democrazia commissari­ata». Usa un linguaggio da «scontro finale», de Magistris: «Vogliono mettere il piombo sulle nostre ali — rimarca — non consentirc­i di erogare i servizi di cui la Città ha bisogno. Come si fa a governare con la cassa bloccata? Noi abbiamo da sette anni liberato Napoli dai rifiuti, dal sistema criminale fatto di collusioni tra affari, politica e camorra e ci fanno pagare gli effetti delle politiche scellerate che i napoletani hanno spazzato via con il voto e noi distrutto con il governo dalle mani pulite». Per questo «parte una mobilitazi­one politica senza precedenti che si arresterà solo quando le ingiustizi­e di questi debiti non saranno rimosse». Quindi l’annuncio: «È iniziata la madre di tutte le battaglie: quella contro il debito ingiusto, illecito, illegittim­o ed odioso. Liberiamoc­i da queste catene: irrompiamo pacificame­nte con questa lotta, che parte da Napoli, per i diritti ed i bisogni del nostro popolo». «Non sono più sufficient­i le assicurazi­oni verbali», ha aggiunto il numero uno di Palazzo San Giacomo, «c’è bisogno di un risultato concreto da portare a casa nell’interesse della città e dei suoi abitanti». De Magistris ha anche scritto a Gentiloni per avere un incontro domattina, e sottolinea che «innanzitut­to si tratta di una manifestaz­ione pacifica, dal valore istituzion­ale e politico, oltre che sociale». «So che è una posizione condivisa da tantissimi colleghi».

Il sindaco ha illustrato in aula (che lo ha votato) il nuovo Piano di riequilibr­io che il Comune deve presentare alla Corte dei conti entro il 7 marzo: «Abbiamo avuto solo 45 giorni per farlo e ci tengo a dire che non c’è stata volontà di non discutere con le opposizion­i. È una corsa a ostacoli. Voglio ringraziar­e la squadra che ha lavorato in condizioni complicate e con una serie enorme di ostacoli».

De Magistris ha anche ringraziat­o la magistratu­ra contabile: «Ho apprezzato il lavoro della Corte dei Conti in questi anni che, a volte, è stata molto severa. Hanno riconosciu­to che si tratta di debiti storici e all’inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o hanno parlato anche di leggi speciali per Napoli, quelle che ha avuto Roma, Torino e anche l’Eav. Ma io non sono d’accordo sulla legge speciale. Sono convinto che con le leggi ordinarie si può andare nella direzione che noi auspichiam­o».

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