Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sindaco: quei debiti non sono nostri Ora inizia la madre di tutte le battaglie
Per de Magistris, domani, comincia «la madre di tutte le battaglie». A Roma, davanti la sede di Montecitorio e poi a quella di Palazzo Chigi, il sindaco si recherà insieme alla sua maggioranza e ai suoi assessori per manifestare «contro le profonde ingiustizie dei debiti da noi non contratti, né dalla nostra Città, che vuol dire far pagare alla nostra Terra». Nel tradizionale post su Facebook di primo mattino, il sindaco di Napoli alza il tiro dello scontro politico. E lo fa in piena campagna elettorale, quando cioè dalle parti di Palazzo Chigi e del Parlamento circolano pochissime anime. «Abbiamo le casse del Comune di Napoli ancora bloccate per un debito di circa cento milioni (Consorzio Cr8,
n.d.r.) contratto dallo Stato con il commissariamento del terremoto del 1980 e per un debito di circa cinquanta milioni per il commissariamento emergenza rifiuti in Campania degli anni 2000. Fanno pagare a noi, guarda caso, le stagioni della democrazia commissariata». Usa un linguaggio da «scontro finale», de Magistris: «Vogliono mettere il piombo sulle nostre ali — rimarca — non consentirci di erogare i servizi di cui la Città ha bisogno. Come si fa a governare con la cassa bloccata? Noi abbiamo da sette anni liberato Napoli dai rifiuti, dal sistema criminale fatto di collusioni tra affari, politica e camorra e ci fanno pagare gli effetti delle politiche scellerate che i napoletani hanno spazzato via con il voto e noi distrutto con il governo dalle mani pulite». Per questo «parte una mobilitazione politica senza precedenti che si arresterà solo quando le ingiustizie di questi debiti non saranno rimosse». Quindi l’annuncio: «È iniziata la madre di tutte le battaglie: quella contro il debito ingiusto, illecito, illegittimo ed odioso. Liberiamoci da queste catene: irrompiamo pacificamente con questa lotta, che parte da Napoli, per i diritti ed i bisogni del nostro popolo». «Non sono più sufficienti le assicurazioni verbali», ha aggiunto il numero uno di Palazzo San Giacomo, «c’è bisogno di un risultato concreto da portare a casa nell’interesse della città e dei suoi abitanti». De Magistris ha anche scritto a Gentiloni per avere un incontro domattina, e sottolinea che «innanzitutto si tratta di una manifestazione pacifica, dal valore istituzionale e politico, oltre che sociale». «So che è una posizione condivisa da tantissimi colleghi».
Il sindaco ha illustrato in aula (che lo ha votato) il nuovo Piano di riequilibrio che il Comune deve presentare alla Corte dei conti entro il 7 marzo: «Abbiamo avuto solo 45 giorni per farlo e ci tengo a dire che non c’è stata volontà di non discutere con le opposizioni. È una corsa a ostacoli. Voglio ringraziare la squadra che ha lavorato in condizioni complicate e con una serie enorme di ostacoli».
De Magistris ha anche ringraziato la magistratura contabile: «Ho apprezzato il lavoro della Corte dei Conti in questi anni che, a volte, è stata molto severa. Hanno riconosciuto che si tratta di debiti storici e all’inaugurazione dell’anno giudiziario hanno parlato anche di leggi speciali per Napoli, quelle che ha avuto Roma, Torino e anche l’Eav. Ma io non sono d’accordo sulla legge speciale. Sono convinto che con le leggi ordinarie si può andare nella direzione che noi auspichiamo».