Allegri e la solidità L’abitudine a vincere e i top player in rosa

tredici gare di campionato da vivere nel duello con la Juventus. Da una parte il cinismo, l’efficacia, la solidità difensiva dei bianconeri che nelle ultime dodici sfide di campionato hanno incassato un solo gol, quello di Caceres, dall’altra la «grande bellezza» del gioco, la determinazione, la compattezza del gruppo azzurro che ha sottoscritto il patto scudetto. Giocando sul parallelo degli anni ’70, sembra la rivisitazione di Germania-Olanda. Le prossime quattro gare rappresentano un ciclo importante, quello che precede l’ultima sosta del campionato. Il Napoli dovrà affrontare Cagliari, Roma, Inter e Genoa, la Juventus dovrà vedersela con Atalanta, Lazio, Udinese e Spal, giocando sempre prima degli azzurri che ormai si sono abituati alla pressione del «sorpasso momentaneo». L’Atalanta è reduce dalle fatiche d’Europa League ma ha la spinta emotiva di voler riconquistare lo scenario internazionale, Cagliari è storicamente un ambiente molto ostile per il Napoli. Gli azzurri non hanno le coppe, riverseranno sul campionato tutte le certezze messe in mostra in maniera brillante anche nella gara di Lipsia, la Juventus ha anche gli impegni di coppa che porteranno via energie: la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Atalanta e soprattutto la trasferta di Londra, la gara di ritorno contro il Tottenham con la missione di battere Kane e compagni dopo il 2-2 dell’andata.

A Castel Volturno c’era ansia per le condizioni di Mario Rui che, invece, ha superato il dolore alla fascia plantare del piede sinistro e ieri si è allenato regolarmente in gruppo. E’ stato ufficializzato l’acquisto di Milic che indosserà la maglia numero 19, quella lasciata libera da Maksimovic.

In giacca Massimiliano Allegri, toscano anche lui, è l’allenatore della Juventus che punta al settimo scudetto consecutivo