Oren: «Punto sui giovani E sui campani»

«È una Traviata questa che punta sui giovani. Nella mia carriera ho lanciato molti talenti; Fiorenza Cedolins l’ho scoperta io, Ambrogio Maestri l’ho lanciato io, il povero Salvatore Licitra, la Hui, le salernitane Maria Agresta e Gilda Fiume... Mentre elenco gli artisti che ho avviato al successo mi sento un po’ Crozza che, con il suo tormentone, imita il presidente De Luca, politico di cui ho grande stima per il suo impegno per la cultura, non solo quella musicale». Così Daniel Oren, che da stasera sarà sul podio del Teatro San Carlo per «La Traviata» di Verdi, nuova produzione che si avvale della regia di Lorenzo Amato, delle scene del premio Abbiati Ezio Frigerio e i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino. «Non voglio attribuirmi meriti, piuttosto manifestare il mio orgoglio nel lanciare giovani artisti, come in questa mia ennesima “Traviata” – riprende il maestro – e non enumero le mie direzioni del capolavoro di Violetta, ma mi piace pensare che molte altre mi attendano. In questa bella produzione ci sono ottimi giovani protagonisti, ma anche un regista, Amato con cui ho lavorato con felice intesa già anni fa al Verdi e che continua a realizzare messe in scena intelligenti, eleganti e comprensibili». Oren ricorda: «Franco Zeffirelli ha segnato la mia esperienza con questa tragedia verdiana, un vero maestro, ma devo dire che con Amato si è realizzata una lettura di grande pregio che, con le suggestive scene e i bellissimi costumi che adotta, promette e merita di essere ripresa, anche oltre le pur numerose repliche al San Carlo» Il maestro conclude sui giovani talenti della Campania: «Questa è una regione che idealmente sento mia, è ricca di talenti artistici. Che devono debuttare presto, ma affrontare i ruoli giusti in evoluzione graduale: ecco la formula vincente. La Campania, terra fertile musicalmente come nessun’altra, potrà sempre vantarsi dei suoi talenti che si affermeranno nel mondo».