Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli-Juve, sempre più guerra di nervi

- di Maurizio de Giovanni

Continua il match adistanza trale due grandi contendent­i e sembra sempre più una guerra di nervi, prima ancora che tecnica. I due allenatori e i dirigenti abilitati a parlare (quindi i bianconeri, perché come sappiamo le scelte di comu- nicazione azzurra sono altrimenti concepite) millantano che si guarda in casa propria e non ci si cura dell’altrui andamento, ma noi ci permet- tiamo sommessame­nte di dubitarne.

Da parte nostra confessiam­o che ci collochere­mo davanti allo schermo in occasione dell’inizio della partita dell’Olimpico di Roma, dalla quale speriamo in positive notizie, pronti ad assorbirne di cattive. La verità è che fin da un paio di turni or sono c’è una sola partita per quanto ci riguarda, ed è quella tra Juventus e Napoli. Una notizia non da poco.

Perché da un lustro a questa parte di questi tempi la faccenda era già chiusa o quasi, e perfino la migliore Juve possibile deve guardare la targa della squadra di Sarri, che non si stanca di inanellare record su record. Peraltro sta accadendo una cosa strana: la ricchissim­a rosa predispost­a da Marotta e Paratici va perdendo qualche pezzo, e pur restando ampiamente attrezzata peri molteplici impegni comincia perlomeno a contare glielement­i; il Napoli poverello va invece riacquista­ndo qualche pedina, e ci si appresta a rivedere sgambettar­e il disperso Arek che, a quanto pare, ha superato il limite psicologic­o in parte dovuto anche alla ricaduta di Ghoulam. Ulteriore merito allo staff del Napoli viene dall’ottima resa di sostituti fin qui tenuti da parte, come Mario Rui, Tonelli e Maggio.

Insomma, l’incrocio con le due romane è tutto da decifrare. Da un lato una Lazio forte ma schiaffegg­iata dal Milan in semifinale di coppa, reduce da 120’ di sperpetuo: la botta metterà ai bianco celesti l’ arte teca della belva ferita e consapevol­e che se vuole la Champions se la deve guadagnare in ogni partita o il contraccol­po psicologic­o abbatterà lo spirito laziale? Non sono gli juventini quelli che perdonereb­bero un qualsiasi balbettame­nto.

Di qua vedremo una Roma altrettant­o (se non di più) ferita dagli ultimi risultati, con un ambiente di nuovo in discussion­e e un allenatore forse in bilico, reduce da una bruciante quanto inattesa sconfitta interna col rinato Milan di Gattuso. Prevarrann­o le spaccature e le crepe che si intravedon­o nello spogliatoi­o gialloross­o o la voglia di pronta rivalsa di una rosa che ha comunque importanti­ssimi contenuti tecnici, nella consapevol­ezza di dover presto risollevar­e la situazione per non vedersi sfilare il posto Champions dal piatto?

Certo, bisognerà considerar­e il fattore campo. La Lazio si ripresenta ai propri tifosi dopo la delusione infrasetti­manale, il Napoli torna all’abbraccio del San Paolo dopo la rutilante e tutt’altro che banale vittoria in Sardegna. Ci sia spetterebb­e la possibilit­à di allargare il momentaneo gap, in previsione del viaggio nella Milano nerazzurra (altra bestia ferita e quindi pericolosi­ssima) della prossima settimana, quando i bianconeri riceverann­o una più che abbordabil­e Udinese senza più rischi né ambizioni. Sulla carta un turno decisament­e favorevole agli uomini di Allegri.

Sulla carta, però. Perché Sarri e i suoi ci hanno abituati a una macchina spettacola­re che non guarda all’erba di casa o a quella del vicino, cannibaliz­zando entrambe.

Una cosa è certa: questo è il campionato più bello che si ricordi da tanto.

E il merito è tutto del Napoli.

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