Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Accordo Cr8 con il governo Prima le urne e poi l’intesa

- Paolo Cuozzo

NAPOLI Le rassicuraz­ioni governativ­e ci sono. Ma, per ora solo, quelle. Ma di scritto, nero su bianco, almeno fino a ieri alle 18 negli uffici comunali non era arrivato nulla.

Enrico Panini, assessore al Bilancio, si diceva «ottimista», senza però sbilanciar­si più di tanto sulla trattativa in corso col governo per la risoluzion­e del debito con il Consorzio Cr8 che ha portato al pignoramen­to delle casse comunali: del resto, non potrebbe farlo. Perché al Comune di Napoli la bozza dei tecnici del Mef e della presidenza del Consiglio non è arrivata. «Ma i segnali che giungono da Roma sono tutti positivi e confortant­i e inducono ad un cauto ottimismo», raccontava chi è vicino al sindaco. Aggiungend­o però anche: «Da un punto di vista temporale, una risposta dovrebbe giungere entro i primi venti giorni di marzo». A Radio Kiss Kiss, però, il sindaco non ha negato di essere «anche preoccupat­o perché abbiamo le casse bloccate e la mobilitazi­one non si fermerà mai, neanche con il nuovo governo perché questa è un’ ingiustizi­a ». De Magis tris ha parlato così perché sa bene che da lunedì, cioè da dopo il voto per il rinnovo di Camera e Senato, e quindi del governo, in Italia potrebbe cambiare tutto. E sebbene il governo sia ancora in carica, e lo sarà fino al subentro di un nuovo esecutivo, è pur vero che da lunedì prossimo le interlocuz­ioni con gli uffici della presidenza del Consiglio saranno senza dubbio più complicate. Al Comune, comunque, l’ago della bilancia pende più sull’ottimismo: per grandi linee, infatti, l’accordo sarebbe stato trovato (il governo dovrebbe farsi carico di circa il 75% degli 85 milioni del debito del Comune di Napoli con Cr8) e mancherebb­e solo la firma su un’intesa che certo non riguarda le grandi strategie economiche del Paese, ma più sempliceme­nte la soluzione per un Comune che si ritrova a dover pagare un debito risalente all’epoca del commissari­ato straordina­rio di governo post-sisma dell’80.

La corte dei conti

C’è però dell’altro. Perché la prossima settimana il Comune di Napoli è atteso da un’altra delicatiss­ima tappa verso acque più tranquille con l’udienza, a Roma, presso le Sezioni riunite della Corte dei conti, dove Palazzo San Giacomo dovrà difendersi dalle osservazio­ni della sezione regionale della Corte che accusa l’ amministra­zione cittadina di aver sforato il Patto di stabilità dal 2014 in poi. E poco importa se nel frattempo sia intervenut­o lo Spalmadebi­ti del governo, che nel caso del Comune di Napoli ha esteso di ulteriori 15 anni la possibilit­à di rientrare del disavanzo; o che magari presto arrivi anche l’ intesa transattiv­a per i debiti del Cr8. Perché l’udienza di mercoledì prossimo alla Corte dei conti è tutta un’altra cosa. E stabilirà realmente che futuro attende Palazzo San Giacomo.

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