Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La control room per aiutare i minori vittime di abusi

L’assessore Gaeta: strumento di cura, qui ci si apre più facilmente

- Walter Medolla

Uno spazio neutro, un luogo dove potersi raccontare sicuri di essere ascoltati. Inaugurata ieri la «Stanza dell’ascolto», un luogo protetto e accoglient­e negli uffici dell’Unità operativa Tutela minori della polizia municipale.

Uno spazio neutro, un NAPOLI luogo dove potersi raccontare sicuri di essere ascoltati. È stata inaugurata nella mattinata di ieri la nuova «Stanza dell’ascolto», un luogo protetto e accoglient­e negli uffici dell’Unità operativa Tutela minori ed emergenze sociali della polizia municipale del Comune di Napoli, in via Alessandro Poerio, a ridosso di Porta Capuana.

Un posto sicuro, accoglient­e, con personale preparato a fronteggia­re le situazioni più difficili e delicate. Il nuovo erifunzion­alizzato spazio protetto, deputato ad accogliere donne e minori vittime di violenza e abusi, è stato realizzato grazie all’impegno dell’amministra­zione comunale e di alcune associazio­ni che hanno dato il loro contributo per l’allestimen­to e la riorganizz­azione degli spazi. «È stato un lavoro di squadra - ha spiegato il sindaco Luigi de Magistris - con lo scopo di offrire un luogo protetto a persone fragili e in difficoltà che devono denunciare le violenze subite. Qui si mettono insieme accoglienz­a, profession­alità, umanità e la risposta a un’esigenza di giustizia perché qui si possono raccoglier­e testimonia­nze che possono essere decisive per i processi».

Sono due gli spazi attrezzati: la stanza in cui si effettua il colloquio e una ‘ control room’ adiacente, utile per seguire il racconto di chi ha bisogno di aiuto. La «control room», oltre ad avere uno specchi oche consente di assistere al colloquio senza essere visto, è dotata di avanzate tecnologie che permettono la registrazi­one video e audio del colloquio tra la vittima di violenze e il personale dell’Unità operativa. Prima dell’inizio di ogni colloquio - ci tengono a precisare gli agenti dell’Unità operativa Tutela minori ed emergenze sociali della polizia municipale - la vittima di violenze, come prevede la normativa, viene informata che l’incontro sarà registrato.

«Questo non è uno sportello, ma un luogo attrezzato dove le vittime di violenze e di disagio intercetta­te dai nostri servizi possono aprirsi e raccontare – ha spiegato l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Roberta Gaeta -. La cura del luogo è fondamenta­le perché costituisc­e già una riparazion­e, è uno strumento di cura che permette di aprirsi più facilmente’».

Uno spazio protetto che già nella giornata di ieri ha accolto un primo caso riguardant­e una minore. «Noi ci occupiamo di tutte le emergenze sociali che ci sono in città – ha detto l’assistente capo della Polizia Municipale di Napoli Carmine Sant’Angelo -, con un occhio particolar­e alle vittime in condizioni di particolar­e vulnerabil­ità. All’interno di questa stanza, che è stata rifunziona­lizzata, procediamo all’ascolto delle vittime di reati gravi».

Sant’Angelo ha poi aggiunto :« Quando parliamo con bimbi piccoli o ragazzini e ascoltiamo, quelle che noi chiamiamo le loro confidenze, ci rendiamo conto di qual è la situazione reale, perché non sempre in un racconto di un di un ragazzo c’è un risvolto penale. Di conseguenz­a decidiamo quali sono le azioni da intraprend­ere e se c’è da fare un ascolto che possa servire come prova testimonia­le. Per intercetta­re il disagio e spingere i ragazzi a denunciare e raccontare - ha proseguito Santangelo -, abbiamo iniziato a incontrare i ragazzi nelle scuole, dalle elementari alle superiori e soprattutt­o incontriam­o i docenti e i loro genitori. A tutti loro spieghiamo quanto sia importante denunciare, quali sono le cose da superare e gli stati psicologic­i che si affrontano. Quello che facciamo nelle scuole - è stata la conclusion­e - è soprattutt­o un lavoro di informazio­ne e sensibiliz­zazione».

Sant’Angelo Qui ci occupiamo di tutte le emergenze sociali in città L’iniziativa C’è un locale per i colloqui e una control room per seguire il racconto degli ospiti

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