Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dieci anni, tenta la rapina Quindicenne accoltellata
Bagnoli, baby-gang in azione: due denunciati. Arturo, nuovi riscontri dalle chat
Con un amico di 14 anni sabato sera ha preso di mira quattro ragazzine tentando di rapinare un cellulare. E quando queste hanno reagito, prima le ha schiaffeggiate e poi con un coltello ha infilzato la gamba di una 15enne.
Con un amico di 14 anni
NAPOLI sabato sera ha preso di mira quattro ragazzine lanciando delle bottigliette piene d’acqua. Non contento ha tentato di rapinare il cellulare di una di loro e quando queste hanno reagito, prima le ha schiaffeggiate e poi ha estratto un coltello con cui ha infilzato una gamba ad una 15enne. Come un boss ha perfino minacciato gli automobilisti che si erano fermati per soccorrere le ragazze malmenate e sanguinanti che per fortuna sono riuscite a scappare dalle sue grinfie salendo sul treno della Cumana di Bagnoli che stava passando giusto in quell’istante. Il protagonista della terribile aggressione è un bambino di 10 anni, che già un mese prima aveva aggredito altri coetanei, sempre con un coltello, a poche decine di metri da lì, alla stazione dei Campi Flegrei.
Una storia orribile che è stata segnalata alla Procura del tribunale dei minori dalla polizia di Bagnoli che ha identificato il ragazzino e il suo complice quali autori della vile aggressione: sono stati denunciati per il reato di tentata rapina aggravata e lesioni. Entrambi sono figli di pregiudicati, uno dei quali con precedenti per associazione mafiosa. Una storia che ricorda tanto quella di Gaetano, il ragazzo di 17 anni massacrato a calci e pugni alla stazione della metropolitana di Chiaiano da un «branco» di sette coetanei. Molto simile anche alla tragica aggressione ad Arturo, il ragazzo di 17 anni quasi sgozzato da quattro ragazzi, in via Foria il 18 dicembre scorso. Le indagini per arrivare a suoi aggressori però non sono state così «fortunate» come quelle che hanno portato ad identificare gli autori del ferimento delle quattro ragazze, ma sono ad un bivio decisivo. Gli agenti della Squadra Mobile su impulso della pro- cura dei Minori stanno scandagliando i profili Facebook di una decina di ragazzi, tutti della zona dei Miracoli al rione Sanità, da dove arriverebbero i componenti del «branco». La polizia sta lavorando sui loro soprannomi, molto in uso in zone popolari e che sostituiscono i nomi. Il più noto, salito alla ribalta delle cronache, è «’o nano», l’unico arrestato dalla polizia e ritenuto colui il «provocatore». Dopo il suo arresto è stato iscritto nel registro degli indagati un ragazzino di 16 anni con un alibi di ferro: all’ora del raid messo a segno alle 18 lui vendeva pastori a San Gregorio Armeno. A gennaio, invece, è stato interrogato come indagato un altro amico di «’o nano», soprannominato «’o pampers». Gli investigatori sono conviti che qualcuno abbia commentato sui social e lo abbia fatto usando soprannomi. L’ultimo dei ragazzi individuato è soprannominato «kekkone», ha 17 anni e in molti lo hanno indicato come un ragazzo facilmente irascibile dal «coltello facile».