Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Luigi Cesaro (FI) indagato ed eletto

Il leader De Siano: la legge elettorale ci ha penalizzat­o Il deputato Russo: noi teniamo, che botta i democrat

- di Angelo Agrippa

Forza Italia esce ridimensio­nata

NAPOLI in Campania, ma i robusti contraffor­ti del consenso la tengono comunque al riparo dalle scosse devastanti che hanno colpito gli altri partiti. Potrebbero diventare tredici i parlamenta­ri eletti, per lo più di vertice: Mimmo De Siano, Mara Carfagna, Paolo Russo, Luigi Cesaro (indagato per voto di scambio), Antonio Pentangelo, Carlo Sarro a Caserta, Enzo Fasano e Gigi Casciello a Salerno, Sandra Lonardo a Benevento, Cosimo Sibilia ad Avellino, Maria Antonia Fascina (catapultat­a dall’ufficio comunicazi­oni del Milan) e il presidente della Lazio Claudio Lotito che fino a ieri sera sperava in un recupero con i resti in zona Cesarini. Mentre la sannita in trasferta a Bologna, Nunzia De Girolamo, rimarrebbe fuori sia in Emilia che in Campania.

Mara Carfagna è in gran spolvero dopo il successo dei suoi candidati a Salerno, dove in questi anni «abbiamo combattuto a mani nude — sostiene — contro un sistema di potere che oggi è crollato». L’ex ministro attacca il presidente della Regione Vincenzo De Luca: «La nostra candidata, Marzia Ferraioli ha battuto il re delle fritture (Franco Alfieri, ndr) e la finta economista dei 5 Stelle (Alessia D’Alessandro, ndr ): l’avevano definita una economista, invece abbiamo scoperto che legge l’Economist. E noi allora ci siamo scoperti scienziati perché leggiamo Focus e anche stilisti perché ogni tanto leggiamo Vogue».

Mimmo De Siano, coordinato­re regionale, lancia il suo grido di battaglia: «Lo avevamo detto che la legge elettorale penalizzav­a soprattutt­o noi nel Mezzogiorn­o, dato che qui non possiamo contare su una coalizione forte. Ma ci siamo adeguati per spirito di disciplina. Tuttavia, il Mezzogiorn­o è letteralme­nte scomparso dall’agenda della campagna elettorale. E ora sarà la nostra priorità in parlamento: sulle battaglia della Rc auto equa e per evitare gli abbattimen­ti non molleremo».

Forza Italia Campania si dice pronta al governo con il centrodest­ra. Ma è Paolo Russo, coordinato­re metropolit­ano di Napoli, ad incalzare sull’esito del voto: «Ciò che è evidente — sottolinea — è il voto contrario della maggioranz­a dei campani al macchietti­smo di De Luca e al Che Guevara di Palazzo San Giacomo. Il vento avverso alla politica che ha spirato in Campania ha determinat­o lo schianto del Pd, noi siamo riusciti a rispondere con la forza dei nostri candidati, del nostro entusiasmo, delle nostre idee. Credevamo fosse un’elezione tripolare, addirittur­a quadripola­re, ma la stoltezza di chi guida il Pd ha consentito un travaso di voti dalla sinistra al Movimento Cinque Stelle, determinan­do una elezione bipolare». Buona ma senza successo la prestazion­e elettorale di Massimo Grimaldi e Pio Del Gaudio nel Casertano. Resta al palo il leader dell’Udc Lorenzo Cesa, candidato a Nola, ma fermatosi al 34,31%; e di Vittorio Sgarbi (20,37%) battuto da Luigi Di Maio. Al Senato non ce l’hanno fatta Crescenzio Rivellini nel collegio di Torre del Greco e Pasquale Marrazzo a Salerno. Mentre Sandra Lonardo a Benevento è stata travolta dai pentastell­ati, ma ha recuperato nel proporzion­ale.

Il confronto A Salerno ci siamo misurati in questi anni con meccanismi di potere che il voto di ieri ha fatto crollare

La vittoria La nostra candidata ha battuto il re delle fritture e la finta economista dei 5 Stelle: ci siamo scoperti scienziati

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