Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vaccinazioni, in regola 6 su 10
Centri Asl in affanno. Entro aprile via al Registro elettronico
Con lo scadere del countdown sugli obblighi vaccinali previsti per i bambini sino a 16 anni (il termine è al 10 marzo) i centri campani sono in questi giorni a dir poco sotto pressione. Fino a oggi risultano in regola 68.536 alunni su 109.200.
Con lo scadere del
countdown sugli obblighi vaccinali previsti per i bambini sino a 16 anni (il termine è al 10 marzo) i centri campani sono in questi giorni a dir poco sotto pressione. «Molti genitori si sono ridotti all’ultimo momento, creando inevitabilmente lunghe attese», spiega Ugo Vairo, direttore dell’unità operativa complessa Tutela della salute del bambino e dell’adolescente dell’Asl Napoli 1 Centro. Sempre Vairo sottolinea il «lavoro straordinario che tutti stanno portando avanti per ridurre al minimo i disagi». Ma, a conti fatti, qual è la situazione dei piccoli studenti napoletani? I numeri sono imponenti, 109 mila 200 alunni censiti volontariamente da 433 scuole, e di questi: bollino verde per 68 mila 536. Andiamo con ordine. Per quest’anno su base volontaria, le scuole hanno inviato alla Regione i dati dei propri iscritti.
Questa lista è stata analizzata dalle Asl che a loro volta hanno fornito ai dirigenti scolastici una classificazione basata su due parametri: «bollino verde» per i bambini che risultano in regola; valutazione «da rivedere» per i bambini che invece potrebbero non essere ancora vaccinati. Allo stato i bambini da rivedere sono 40 mila 664, un numero enorme che però è anche «bugiardo». Molti di questi alunni sono stati vaccinati infatti nei 45 giorni trascorsi dall’invio dei dati al momento dell’elaborazione delle statistiche. Ci sono poi gli errori anagrafici e i trasferimenti da una scuola all’altra.
In soccorso dei centri vaccinali arriva la disponibilità dei pediatri di famiglia della Fimp Napoli. «Diamo la nostra disponibilità — spiega il segretario Antonio D’Avino — a coadiuvare il lavoro dei centri, in questo modo non si obbligherebbero i lattanti e i bambini a lunghi ritardi nei tempi di effettuazione dei vaccini previsti». Questa disponibilità non è legata tanto alla data del 10 marzo, quanto al recepimento della Campania del Piano vaccinale nazionale. Un piano che prevede diversi nuovi vaccini e quindi un super lavoro per i centri di riferimento. «Lavorando assieme – conclude D’Avino – la situazione, così come le spese per il servizio sanitario, possono essere tenuti sotto controllo». A proposito di «controllo», in un contesto ancora molto frammentato c’è la possibilità che alcuni genitori contrari ai vaccini obbligatori sfuggano alle maglie delle Asl. Non solo i «No Vax», ma anche genitori che sono semplicemente confusi, cercano di prendere tempo. Non è superfluo ricordare che la comunità medica è unanimemente concorde nel sottolineare l’importanza delle vaccinazioni e l’assoluta falsità di quanti, soprattutto sul web, hanno messo in correlazione vaccini e autismo.
Da ultimo è stato il presidente di Napoli Silvestro Scotti a contestare l’ambiguità del dottor Luc Montagnier. Il medico premio Nobel, intervento ad un convegno di biologi, aveva bollato come «errore medico e politico» la vaccinazione obbligatoria entri i due anni di età. Intanto, se le polemiche soni destinate a proseguire ancora a lungo, non si può dire lo stesso della possibilità per i genitori di trovare delle zone grigie. Da aprile in Campania nascerà infatti l’anagrafe regionale informatizzata, un enorme database gestito da un software ad hoc che fornirà informazioni sull’intera popolazione di studenti. Senza possibilità di ritardi o di omissioni legate a trasferimenti da una scuola all’altra.