Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Allarme della Regione: la Rai ci penalizza, lavoratori in pericolo
Il governatore chiede un incontro al dg Rai: «Il Centro produzione di Napoli va rilanciato»
«Apprendiamo che nuovi investimenti sono orientati fuori della Campania con l’esclusione del Centro di produzione di Fuorigrotta, come l’ultimissimo accordo siglato in questi giorni che riguarda Torino. Occorre non solo difendere ma rilanciare la struttura partenopea che con le grandi professionalità e le tecnologie disponibili, rischia di rimanere tagliato fuori nei prossimi mesi dalle nuove produzioni della Rai, con gravissime ricadute sui lavoratori e sull’indotto». Così il governatore De Luca.
Il rischio serio è che con la migrazione delle fiction a Torino la mannaia possa abbattersi all’improvviso sui posti di lavoro del Centro di produzione Rai di Napoli. Un allarme che ha spinto il presidente della Regione Vincenzo De Luca a chiedere un incontro alla direzione generale della Rai per scongiurare non soltanto il ridimensionamento delle attività, ma soprattutto la cancellazione delle figure professionali e dei livelli occupazionali che in misura diretta o indiretta gravitano intorno all’orbita delle serie televisive prodotte a Napoli.
De Luca ha sollecitato il dg della Rai Mario Orfeo a concedergli un incontro per affrontare le questioni relative al Centro di produzione di Napoli, «unica grande fabbrica televisiva del Mezzogiorno — spiega — che ha sviluppato negli ultimi anni alte competenze nel campo delle nuove tecnologie e della produzione di fiction di successo». L’appello del governatore campano assume toni preoccupati: «Apprendiamo — dichiara — che nuovi investimenti sono orientati fuori della Campania con l’esclusione del Centro di produzione di Fuorigrotta, come l’ultimissimo accordo siglato in questi giorni che assegna una importante produzione a Torino. Occorre non solo difendere ma rilanciare il Centro di produzione di Napoli che con le grandi professionalità, le competenze e le tecnologie disponibili, rischia di rimanere tagliato fuori nei prossimi mesi dalle nuove produzioni della Rai, con gravissime ricadute sui lavoratori e sull’indotto».
Ma cosa accade in particolare? Il Comune di Torino, con il sindaco Chiara Appendino e l’assessore alla Cultura, Francesca Leon, ha mediato con sapiente efficacia per raggiungere un accordo con la Rai che ora sarà sottoposto alla valutazione dell’assemblea dei lavoratori. La soap Il Paradiso delle signore, maxi produzione da 180 puntate, dovrebbe essere girata nel capoluogo piemontese — come riporta il Corriere della
Sera nella edizione di Torino — prevedendo l’aumento di un compenso una tantum per i lavoratori di un centinaio di euro, ma soprattutto impegnandoli — ed è questo il nodo più complicato da sciogliere — fino a sei giorni alla settimana per dieci ore al giorno. Un impegno giudicato piuttosto gravoso dagli addetti che ora minacciano barricate se non verranno concessi «allargamento dell’organico e maggiori riposi». L’avvio delle riprese è fissato per maggio prossimo e Torino, dove già vengono girate altre fiction come Non uccidere e
Topi con Antonio Albanese, e recentemente è stata potenziata la produzione con i programmi di Alberto Angela e Michele Santoro, è destinata a diventare la capitale delle serie televisive.
Del resto, è il Centro di produzione Rai più antico e prestigioso, dove sono nati tra i primi spettacoli televisivi della tv in bianco e nero e che ha fatto crescere, con programmi storici come Melevisione e Fantabosco, generazioni di bambini. E il luogo in cui è nata la Tv dei Ragazzi. Ma tutto questo — secondo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca — non deve mettere a repentaglio i livelli occupazionali del Centro di produzione di via Marconi a Napoli.
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