Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tribunale e avvocati, accordo sulle linee per divorzi e separazioni
Ieri mattina è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra la presidenza del Tribunale di Napoli e l’Ordine degli avvocati sulla individuazione delle singole voci di spesa ordinarie e straordinarie in materia di separazione e divorzio. «Ragionevole prevedibilità delle decisioni e uniformità di orientamenti all’interno delle singole sezioni – ha detto Maurizio Bianco, presidente degli avvocati napoletani - sono gli obiettivi che stiamo perseguendo per consentire ali avvocati di fornire indicazioni ai propri clienti sulle probabilità di accoglimento delle domande formulate in un ambito così delicato quale quello dei conflitti familiari. È stato possibile ufficializzare tale iniziativa con il Tribunale grazie alla convinta condivisione del presidente Ettore Ferrara». L’accordo, in pratica, permetterà di non ingolfare il tribunale definendo delle linee guida per le richieste degli ex coniugi. Infatti, dopo l’approvazione del divorzio breve, l’assegno divorzile, visto come uno spauracchio da tanti uomini e come tentativo di rivalsa da molte ex mogli, sembra destinato a diventare più leggero o addirittura sparire completamente in forza di un mutato orientamento della Cassazione. Nel frattempo, però, si contano i danni provocati dal passato modo di intendere il mantenimento del coniuge più debole che, secondo la Caritas, ha creato un esercito di nuovi poveri. Secondo uno studio del 2014, dopo la rottura dei rapporti coniugali, il 66% di chi chiede aiuto alla Caritas dichiara di non riuscire a provvedere all’acquisto dei beni di prima necessità. Sono per lo più italiani, divisi equamente tra uomini e donne.