Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Irruzione alla Sma, lanciati nella sede sacchi di rifiuti

Prosegue l’inchiesta, ascoltati due funzionari della Regione «informati sui fatti». Passariell­o si difende

- Fabrizio Geremicca

Mentre proseguono le indagini dei pm, i quali hanno ascoltato come persone informate dei fatti due dirigenti di Palazzo Santa Lucia, ieri Luciano Passariell­o, consiglier­e regionale indagato per una ipotesi di corruzione relativa agli appalti per lo smaltiment­o dei fanghi da parte della società regionale Sma, si è difeso per la prima volta pubblicame­nte.

«Non esiste un video, una intercetta­zione – ha detto nulla a mio carico. Nei video di Fanpage ci sta un imprendito­re, guarda caso con il volto coperto, che afferma di avere contatti con me. Chi ha speso il mio nome ha millantato credito». Ha aggiunto: «Mi sono occupato di Sma solo da presidente della commission­e d’inchiesta del consiglio». Un tentativo evidente di prendere le distanze da una società che scotta, dopo il ciclone giudiziari­o e dopo la videoinchi­esta di Fanpage. Legittimo, certo, ma problemati­co se si considera che l’ex amministra­tore Lorenzo Di Domenico, anch’egli indagato, era un fedelissim­o di Passariell­o – «è stato solo il commercial­ista di famiglia” ha sostenuto peraltro ieri il consiglier­e regionale –, che Agostino Chiatto, uomo di peso in Sma, è stato il cardine della segreteria politica dell’esponente di Fratelli d’Italia e che l’addetto stampa del consiglier­e aveva ottenuto a novembre 2017 da Sma una consulenza per 6 mesi in cambio di 7000 euro. Diverso il discorso relativo alle responsabi­lità penali, tutte ancora da dimostrare. Ieri l’esponente di Fratelli d’Italia ed il suo avvocato Giuseppe Ricciulli hanno espresso fiducia che emergerà l’estraneità ai reati ipotizzati: «Già nel 2011 e nel 2015 – ha rivendicat­o il protagonis­ta – fui indagato e scagionato da accuse varie su richiesta del pubblico ministero».

Il consiglier­e ha poi sostenuto di avere incassato la fiducia da Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. In serata, però, è piovuta la smentita del suo partito da Roma: «Le parole attribuite al presidente Meloni sono prive di ogni fondamento».

Ieri, intanto, attivisti del comitato Stop Biocidio hanno fatto irruzione nella sede di Sma ed hanno lanciato sacchetti di rifiuti sui quali avevano attaccato le foto del governator­e de Luca e degli ex amministra­tori della società. Sono stati affrontati da alcuni dipendenti: spintoni ed insulti. La Cgil ha condannato l’iniziativa: «Non si giochi sulla pelle dei lavoratori».

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L’azienda La Sma è una società in house della Regione Campania, che si occupa di ambiente e smaltiment­o di fanghi e rifiuti

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