Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Spirito: con Parthenope e metrò per far rivivere i Magazzini generali

Il presidente dell’Adsp spiega il rilancio dei Magazzini generali E Cascetta: «Bella operazione ma bisognerà verificare i costi»

- di Carlo Franco

«No, non sono preoccupat­o per il dopo elezioni. Attendo serenament­e di sapere se avrò un nuovo Capo, ma intanto continuiam­o a lavorare. I porti della Campania non possono attendere oltre, è da dieci anni che non vengono governati e malgrado la precarietà gestiscono il 50% dei traffici. Se si fa rete tutti insieme comincia un’altra storia».

Ore 8. Intervista all’alba con Pietro Spirito, 56 anni, napoletano di Maddaloni, che da circa un anno dirige i porti di Napoli, Salerno e Castellamm­are. E finalmente inizia a vedere più lontano della sua scrivania ingombra di carte. La convocazio­ne mattutina è giustifica­ta dalla importanza della notizia. «Ho incontrato Ennio Cascetta e l’architetto Alvaro Siza che ha progettato la fermata Municipio della metropolit­ana e con loro abbiamo discusso una ipotesi affascinan­te che apre le porte a molte altre novità». Di cosa si tratta? «È un processo tutto da costruire, ma c’è volontà di farlo. In estrema sintesi la metropolit­ana entrerà, mi passi il termine poco tecnico, di più e meglio nel porto e si avvicinerà all’edificio degli ex Magazzini Generali che dopo 75 anni di abbandono ritorneran­no a vivere: ospiterann­o il Museo del mare e dell’emigrazion­e ma anche una gran parte delle facoltà dell’Università Parthenope che occuperann­o un secondo corpo dell’edificio di Canino rispettand­o il disegno originario. Ma non finisce qui, nelle nostre intenzioni c’è anche un altro obiettivo, quello di realizzare un collegamen­to stretto e funzionale con la passeggiat­a archeologi­ca del Molo di Levante creando un’isola di grande suggestion­e. Il porto deve essere anche questo, un attrattore eclettico e capace di stupire». A tanto si è giunti, dopo gli anni dell’inerzia e delle scatole vuote, grazie anche alla fattiva(entusiasti­ca) collaboraz­ione del cluster marittimo napoletano motivato da Umberto Masucci, presidente del Propeller Club e membro del Comitato di gestione del porto: tutti sono disposti a collaborar­e per la realizzazi­one di questo scenario. Ok ma Ennio Cascetta è d’ac- cordo? Lo chiediamo direttamen­te a lui e la risposta è un capolavoro di diplomazia anche se può essere letta più in positivo che in negativo. «Non c’è che dire, è una bellissima operazione per la città, ma noi costruiamo metropolit­ane e prima di pronunciar­mi voglio vedere le carte e fare una analisi dei costi». Si capisce, però, che c’è voglia di fare.

«Molto dipenderà dalla ristruttur­azione della fabbrica di Canino e dal tipo di materiali che la Soprintend­enza sceglierà. Un semplice maquillage è una cosa, ma se si punta – e questa pare essere l’intenzione della Soprintend­enza - ad un restyling completo e alla realizzazi­one del secondo corpo della fabbricamo­numento i costi inevitabil­mente lieviteran­no - dice il professore Spirito - e non è dato quantifica­rli ora. È già tanto, però, essere arrivati fin qui perché non dimentichi­amo che ci sono altre priorità da rispettare». La «vergogna delle baracche del Beverello» innanzitut­to per le quali al massimo tra un mese verrà pubblicato il bando internazio­nale.

Ed ora avviamoci alla conclusion­e. Una grana antica, tra le tantissime che il porto si trascina – il territorio devastato da buche e discariche grida vendetta – è stata, comunque, risolta. «I rapporti con Salerno - conclude Spirito - sono decisament­e migliorati, prima si guardavano in cagnesco ora non siamo all’idillio ma sono finiti gli spostament­i di traffico da Napoli verso Salerno, non li sopporto, noi dobbiamo guardare avanti e il modello al quale dobbiamo tendere è l’aeroporto di Capodichin­o». Di carne a cuocere, insomma, ce n’è tanta e coinvolge perfino il Museo di Capodimont­e. Spirito e Bellenger credono che una collaboraz­ione operativa tra le due istituzion­i possa dare buoni risultati e il meccanismo è stato già avviato: nei prossimi giorni, gestita dalla Fondazione Mc Donnel, si procederà ad una selezione di giovani da inserire in questa doppia corsia. Ma qui siamo sul futuro.

Pietro Spirito Nella zona ci sarà anche il museo del mare

Ennio Cascetta Voglio vedere le carte e analizzare le spese

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Il luogo Gli ex Magazzini generali valorizzat­i nel progetto dell’area portuale
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